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Soia e avena? Tu chiamali, se vuoi, latte...

La Food and Drug Administration cambia dicitura alle bevande vegetali

No, non sono affatto soltanto i mammiferi a produrre il latte. A stabilirlo è stata la Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti d'America, emanando delle linee guida in cui si afferma che le bevande ricavate da soia, avena, mandorla o altri vegetali non confondono le idee ai consumatori, nel caso in cui sull'etichetta vengano definite come "latte". Nessuna frode, nessun inganno, dunque. Per anni i produttori di latticini avevano fatto pressione alla Fda affinché la dicitura "latte" venisse impedita a tutti i produttori di bevande "veg". Adesso, secondo il nuovo regolamento stabilito dall'agenzia governativa statunitense, il principale vincolo sta nell'accompagnare sempre al sostantivo "latte" la fonte vegetale da cui è estratto: soia, miglio, anacardi, quinoa, ecc.

Le regole richiedono anche etichette nutrizionali volontarie che specifichino laddove le bevande presentino proprietà nutritive (es. calcio, magnesio o vitamina D) inferiori al latte. Al tempo stesso, si continuerebbe a consentire etichette che indichino quando le bevande a base vegetale hanno livelli più alti. Il latte di soia fortificato è l'unico alimento a base vegetale incluso nella categoria latticini delle linee guida dietetiche statunitensi proprio per i livelli dei suoi nutrienti. Le nuove linee guida mirano a fornire ai consumatori informazioni nutrizionali chiare, ha affermato in una nota il commissario della Fda, Robert Califf. Il progetto di norme non si applica ai prodotti non caseari diversi dalle bevande, come lo yogurt.

La National Milk Producers Federation, un gruppo commerciale del settore, ha apprezzato la richiesta di ulteriori informazioni nutrizionali sulle etichette delle bevande, ma ha respinto la conclusione della Fda, secondo cui le bevande a base vegetale possono essere chiamate latte in quanto si tratterebbe di un "nome comune e abituale". Da parte sua, il Good Food Institute, gruppo sostenitore dei prodotti a base vegetale, si è opposto all'etichettatura aggiuntiva, affermando che "la guida ammonisce erroneamente le aziende a fare un confronto diretto" con il latte di mucca, anche se i nutrienti chiave devono già essere elencati.

Negli Stati Uniti, riporta Associated Press, il latte di mandorle è la varietà più popolare, ma il latte di avena è quello che ha registrato la crescita più rapida. Le vendite non casearie rimangono tuttavia inferiori rispetto al latte vero e proprio. Secondo NielsenIQ, le vendite di latte vaccino refrigerato sono cresciute fino a un volume di 12,3 miliardi di dollari nelle 52 settimane terminate il 28 gennaio, rispetto ai 2,5 miliardi di dollari del latte non caseario. In passato, i congressi degli Stati lattiero-caseari hanno cercato di far approvare progetti di legge che richiederebbero alla Fda di applicare uno standard federale che definisce il "latte" come il prodotto della "mungitura di una o più mucche sane".

Nel frattempo, la Fda accetterà commenti sulla bozza delle linee guida fino al prossimo 23 aprile.

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EFA News - European Food Agency
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