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Ma quale emergenza climatica. Scienziati scrivono a Meloni

Appello al premier: totalmente inutile se a ridurre le emissioni sono solo l'Italia e l'Europa /Allegato

L'emergenza climatica? E' "priva di fondamento scientifico", quantomeno se si considerano le "emissioni antropiche". A sostenerlo sono un gruppo di studiosi italiani, alcuni dei quali piuttosto noti, come Franco Prodi e Franco Battaglia, e non nuovi a dichiarazioni congiunte simili. La loro ultima lettera, tuttavia, ha più rilievo delle precedenti, avendo come destinatario il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al cui governo, viene chiesto di far "sentire la propria voce in sede europea". L'appello è indirizzato a nome di Clintel Italia, fondazione indipendente che opera nelle politiche climatiche e sul cambiamento climatico.

I docenti firmatari lamentano che sul clima i sostenitori della vulgata prevalente "si sono più volte sottratti al confronto scientifico" ed evidenziano "il fatto che la misura di riduzione al 100% delle emissioni da parte della sola Italia, o anche della sola Unione Europea, neanche scalfirebbe il presunto problema".

Le emissioni italiane e della Ue-27, sostengono gli scienziati controcorrente, "incidono, rispettivamente, per meno dello 0.9% e per meno del 9% su quelle mondiali (dati Edgar – Emissions Database for Global Atmospheric Research 2022, European Commission). Le emissioni mondiali - si legge nella lettera - sono aumentate del 60% rispetto ai livelli del 1990, e i soli due Paesi Cina e India, le cui emissioni sono oltre il 40% di quelle mondiali, stanno attuando politiche energetiche che, a dispetto di ogni dichiarazione, sono di fatto volte all’incremento cospicuo delle emissioni (rispetto ai livelli del 1990 le hanno aumentate di oltre il 350%)".

Secondo gli otto firmatari della lettera al presidente del Consiglio, "il persistere, dell’Italia e della Ue, con le politiche di riduzione può essere giustificato dal desiderio di voler essere di esempio per il resto del mondo: l’esempio in parola non sarebbe come una innocua fiaccolata dimostrativa ma comporterebbe un gravissimo impoverimento della popolazione italiana ed europea, a tutto vantaggio di una minoranza di profittatori senza scrupoli che con quelle misure di riduzione si arricchirebbe, senza alcun beneficio ma con nocumento per la collettività. La mole di risorse impegnate verso la presunta emergenza - concludono gli otto docenti - verrebbe invece stornata da emergenze reali e concrete: quelle da terremoti o da dissesto idrogeologico sono solo due esempi".

A firmare l'appello sono: Uberto Crescenti, professore emerito di Geologia Applicata all'Università di Chieti-Pescara, di cui è stato rettore, e presidente di Clintel-Italia,; Alberto Prestininzi, professore di Geologia Applicata all'Università La Sapienza di Roma e ambasciatore per l’Italia della Fondazione Internazionale Clintel; Franco Battaglia, professore di Chimica Fisica all'Università di Modena; Mario Giaccio, professore di Economia delle Fonti d’Energia all'Università di Chieti-Pescara, dove è stato preside della Facoltà di Economia; Enrico Miccadei, professore di Geografia Fisica e Geomorfologia all'Università di Chieti-Pescara; Giuliano Panza, professore di Sismologia all'Università di Trieste, accademico dei Lincei e dell’Accademia Nazionale delle Scienze; Franco Prodi, professore di Fisica dell’Atmosfera Università di Ferrara; Nicola Scafetta, professore di Fisica dell’Atmosfera e Oceanografia all'Università Federico II di Napoli.

In coda a questa EFA News, il testo integrale dell'appello da parte degli scienzati.

Allegati
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