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CLARA MOSCHINI

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Le cooperative lattiero casearie spingono a scelte consapevoli

In occasione della giornata mondiale dei diritti dei consumatori che si celebra domani 15 marzo

Sono oltre 30 milioni i consumatori già raggiunti dal progetto “Think milk, taste Europe, be smart!”, la campagna promossa dal settore lattiero-caseario dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari realizzata da Confcooperative e cofinanziata dalla Commissione europea per ridefinire i paradigmi della comunicazione nel settore. 

"In occasione della Giornata mondiale dei diritti dei consumatori che si celebrerà il 15 marzo ed è dedicata quest’anno alla loro responsabilizzazione alla transizione verso l’energia pulita, Alleanza vuole insistere proprio sulla sostenibilità del settore, al centro anche di recente corso rivolto alla stampa -spiega l'organizzazione in un comunicato-. L’agricoltura impatta solo per l’8,5% del totale delle emissioni, di cui circa un terzo è riconducibile alla zootecnia da latte. Per avere un raffronto, i trasporti incidono per il 22,5%, l’industria manifatturiera per il 12%". 

"In tema di energia rinnovabile e pulita -aggiunge la nota-, il settore è impegnato soprattutto lato stalla: con la produzione di biogas, biometano e pannelli fotovoltaici sui tetti gli allevamenti animali sono una risorsa energetica e ambientale preziosa. Ma anche in caseificio si possono ottenere risparmi e recuperi, come la produzione di metano dai vari sottoprodotti lattiero-caseari per digestione anaerobica. In generale, le cooperative applicano la Climate Smart Agriculture, l’agricoltura dell’adattamento, della mitigazione e della sicurezza alimentare. Il concetto di sostenibilità per le Cooperative è, inoltre, inscindibilmente legato al concetto di cura del territorio e delle persone che lo abitano". 

La filiera lattiero-casearia dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari può, a ragione, definirsi alleata del consumatore in ogni tappa del customer journey, dal momento in cui si informa e sceglie fino all’acquisto di prodotti che sono sicuri e sostenibili. "Dal 2019 -dice ancora il comunicato- è ininterrottamente in prima linea per una corretta comunicazione sul latte e i latticini, con progetti che hanno incontrato anche il sostegno dell’Ue". Ancora precedenti sono le numerose best practice per ridurre gli impatti della filiera, un sistema con 700 imprese, 17.000 allevatori e 15.000 lavoratori. 

"La cooperazione rappresenta il territorio di riferimento perché i suoi soci sono espressione dell’area geografica dove operano e le produzioni ne sintetizzano la storia, la cultura e la biodiversità", spiega Giovanni Guarneri, coordinatore del settore lattiero caseario di Alleanza cooperative agroalimentari. Un altro tema su cui si concentra l’impegno del settore è il benessere animale, una materia che richiede approcci multidisciplinari e su cui vi è molta disinformazione. 

“La valutazione in allevamento richiede di considerare sia le condizioni oggettive in cui l’animale vive sia la sua risposta a queste condizioni di vita commenta Guarneri-. In Italia tutto ciò viene monitorato da un complesso meccanismo che si chiama Classyfarm, con ben 105 indicatori di rischio per le bovine da latte. Ebbene, sui 24.515 allevamenti e gli oltre 2.600.000 capi, il livello di benessere raggiunto nel 2022 è stato di 78,3, con una crescita di 2,6 punti rispetto all’inizio delle rilevazioni nel 2020. Un livello considerato buono e in continua progressione perché sono molteplici gli sforzi per migliorare la salute, le funzioni biologiche e lo stato emotivo dei nostri animali”.







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EFA News - European Food Agency
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