Istat. prezzi al consumo a +0,2% a febbraio 2023
Ancora in rialzo gli alimentari lavorati (+15,5%) e non lavorati (+8,7%) /Allegato
Nel mese di febbraio 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua, da +10,0% nel mese precedente; la stima preliminare era +9,2%. Lo riferisce una nota dell'Istat.
Il rallentamento dell’inflazione si deve, in primo luogo, all’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da -12,0% a -16,4%) e alla decelerazione di quelli degli energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%), i cui effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli alimentari, sia lavorati (da +14,9% a +15,5%) sia non lavorati (da +8,0% a +8,7%), di quelli dei tabacchi (da una variazione tendenziale nulla a +1,8%), dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +5,9% a +6,4%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +6,0% a +6,3%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,4%.
Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +14,1% a +12,4%), mentre al contrario si accentua quella relativa ai servizi (da +4,2% a +4,4%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -8,0 punti percentuali, da -9,9 di gennaio.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un’accelerazione in termini tendenziali (da +12,0% a +12,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono pressoché stabili (da +8,9% a +9,0%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve prevalentemente ai prezzi degli alimentari non lavorati (+2,4%), dei tabacchi (+1,9%), degli alimentari lavorati (+0,9%), dei servizi relativi ai trasporti (+0,8%), dei beni durevoli (+0,7%), dei beni non durevoli (+0,6%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%) e dei servizi relativi all’abitazione (+0,4%); un effetto di contenimento deriva invece dal calo dei prezzi degli energetici, sia regolamentati (-4,9%) sia non regolamentati (-4,2%).
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,1% su base mensile e del 9,8% su base annua (in rallentamento da +10,7% di gennaio); la stima preliminare era +9,9%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’8,9% su base annua.
In allegato in basso a questa EFA News la nota metodologica dell'Istat sui prezzi al consumo a febbraio 2023.
EFA News - European Food Agency