Consorzio Lugana nomina nuovo direttore e punta all'espansione
Presentati a Vinitaly Edoardo Peduto e il record di 28 milioni di bottiglie nel 2022
È la doc a cavallo tra Lombardia e Veneto che produce il vino bianco del Lago di Garda, il Lugana. Il Consorzio di tutela, di cui fanno parte 210 produttori, ha presentato a Vinitaly le ultime novità: prima fra tutte la nomina del nuovo direttore Edoardo Peduto, indicato dal consiglio di amministrazione come "scelta mirata" in modo da mettere al vertice un manager del vino con una solida esperienza nel settore wine&food.
La denominazione che è cresciuta di più in Italia, visto che negli ultimi tre anni ha fatto segnare un +30% arrivando a 28 milioni di bottiglie nel 2022, ha l'obiettivo di un ulteriore sviluppo sul mercato internazionale: ben il 70% della produzione è destinata all’estero, in particolare verso i mercati di Germania, Svizzera, Olanda, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Con l’obiettivo di un'ulteriore espansione al vertice dell'azienda sale Peduto, classe 1978, studi in marketing e comunicazione, consolidata esperienza nella promozione internazionale dopo la lunga collaborazione con Vinitaly International prima, e con il Consorzio del Grana Padano poi. Il nuovo direttore è chiamato ad aumentare ulteriormente la notorietà del marchio Lugana, sia sul mercato nazionale che internazionale. Sottolinea Peduto: "I punti di forza, sia in Italia sia all’estero, sono senza dubbio le grandi potenzialità del vitigno Turbiana e la posizione unica sulle sponde del Lago di Garda".
Tra le proposte e progetti che la nuova direzione si troverà a coordinare nel 2023 c'è anche la macrotematica dell’enoturismo: la promozione del Lugana, infatti, verterà nei prossimi mesi sul concetto di wine destination, con una comunicazione che ha l’obiettivo di valorizzare i punti di forza della doc sia in Italia che all’estero. I prossimi mesi vedranno il lancio del Manifesto dell’Enoturismo, un importante convegno sulla tematica dell’Enoturismo, che si svolgerà il 29 maggio presso Veronafiere e un corso e-learning rivolto alle aziende consorziate.
“Siamo convinti che questo fronte si possa espandere ulteriormente cercando, però, il più possibile di intercettare il target di enoturisti più in sintonia e coerenti al posizionamento, all’immagine del Lugana -spiega il presidente Fabio Zenato-. Per questo è importante definire una chiara strategia di sviluppo dell’enoturismo che ci consenta di dare alla nostra denominazione una coerente reputazione anche da questo punto di vista”. “Il turismo del vino non è solo uno straordinario strumento economico a disposizione delle imprese del vino, ma anche uno dei migliori mezzi di comunicazione -aggiunge il neo direttore Peduto-. Una comunicazione senza filtri e barriere che ci consente di fare conoscere il territorio, le aziende, nella modalità più autentica, quella in grado di far apprezzare e comprendere le nostre unicità, che hanno reso il lago di Garda e il Lugana celebre in Italia e nel mondo”.
Del Consorzio Tutela Lugana fanno parte 210 produttori associati che vendono al 90% Lugana Doc: stanno cominciando ad avere notorietà ed estimatori anche il Lugana Superiore, Lugana Riserva, il Vendemmia Tardiva e anche il Lugana Spumante, la versione “bollicine” di questo bianco fermo.
Tra i primi impegni che aspettano Peduto con il Consorzio è un “ Lugana Tour” che porterà il vino in un viaggio promozionale nelle principali città italiane e quindi negli Stati Uniti. "E poi -conclude il direttore- è nostra intenzione valorizzare l’enoturismo, in una delle zone più belle e accessibili dell’intero Lago di Garda".
EFA News - European Food Agency