Barilla propone carbonara "inclusiva" (e veg)
C'è però rischio di rinnegare la diversità. Anche se quella tradizionale non si discute/Video
Nel Carbonara Day Barilla "punta a rendere più inclusiva questa ricetta iconica", anche se "la carbonara tradizionale rimane e continuerà a essere il punto di riferimento e di ispirazione". Nasce così la Open Carbonara, nell'ambito di un progetto globale e presentata con un video che a nostro avviso può far discutere. Di seguito la nostra opinione, aperta a confronti e contributi.
"Il cibo dovrebbe unire le persone. Non dividerle". Parte così, con una citazione della chef Alma Khan, il video emozionale confezionato da Barilla in occasione del Carbonara Day. Frase bella, quanto illogica e falsa. Mangiare, non il semplice nutrirsi, è tra gli aspetti più personali dell'uomo. E non essendoci nessuna persona uguale a un'altra, il cibo è divisivo e distintivo per definizione, in quanto a educazione, gusto, cultura e religione.
Ciò che veramente può unire è l'atto del mangiare, non quello che mangi. Un atto che nella cultura cristiana è stato esaltato fino all'agape, ma che in tutte le epoche, culture e religioni è sempre stato e sempre sarà simbolo di rispetto, accoglienza, ospitalità.
Nel video Barilla la bimba italiana si sente in colpa perché l'amichetto (musulmano o ebreo) non può mangiare la carbonara: plastica rappresentazione di quanto gli autori siano confusi sul concetto di inclusione e diversità. Quel bimbo e la sua famiglia saranno orgogliosi della loro diversità, e per questo evidentemente hanno chiesto un menu speciale a scuola: è una scelta che merita rispetto.
Ciò che è irrispettoso, a nostro modesto avviso, è propinargli la carbonara fake togliendo così significato alla sua diversità religiosa e affermando, in pratica, che i valori che stanno dietro alla "nostra" ricetta non hanno alcun senso.
Guarda il video:
EFA News - European Food Agency