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Pallini (Federvini): "No alla standardizzazione degli imballaggi"

La nuova direttiva Ue rischia di penalizzare il settore vitivinicolo

Il consumo responsabile, legato al rapporto tra alcol e salute, la direttiva europea sugli imballaggi, l’andamento del mercato del vino italiano nella Gdo, le problematiche emerse dalla pandemia e dallo scoppio della guerra in Ucraina. Sono alcuni dei temi affrontati da Federvini nel corso di varie tavole rotonde susseguitesi durante l'edizione conclusa oggi di Vinitaly.

Per quanto riguarda la diretta europea, la presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha auspicato che "il Governo e i deputati impegnati al Parlamento europeo si mobilitino per evitare la standardizzazione degli imballaggi, a prescindere dal prodotto e dal rapporto tra quest’ultimo e il packaging. Prima di procedere in tale direzione - ha detto - occorre sviluppare uno studio approfondito sull’impatto che il sistema proposto sul riuso, piuttosto che sul riciclo, possa comportare per l’ambiente".

Pallini ha denunciato in modo particolare che la normativa "mostra di penalizzare senza giustificazione valida gli sforzi compiuti dalle imprese del settore vitivinicolo verso l’efficientamento energetico e ambientale, ignorando la valenza identitaria che gli imballaggi ricoprono per prodotti quali vini, spiriti ed aceti".

"Allo stesso tempo – prosegue la presidente di Federvini – occorre scongiurare l’introduzione di messaggi allarmistici in etichetta, con conseguenze reputazionali e commerciali nei confronti de nostri prodotti, ambasciatori dell’Italia nel mondo. Ci aspettiamo che il Parlamento Europeo comprenda che esiste un’alternativa alla demonizzazione delle bevande alcoliche, ovvero l’educazione al consumo responsabile”.

Nel corso di un altro convegno, Micaela Pallini ha sottolineato le performance del vino nel 2022 che ha registrato un valore di 8 miliardi di export. “Lo scenario presenta tuttavia luci ed ombre: all’orizzonte - ha ricordato - incombono due dossier estremamente rilevanti che ci preoccupano enormemente. Da un lato la proposta irlandese e più recentemente quella cilena sull'inserimento di health warning e dall'altra il regolamento sugli imballaggi che tra le varie disposizioni vorrebbe sostituire il riciclo - nel quale l'Italia ha raggiunto l'88% - con il riuso”.

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EFA News - European Food Agency
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