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Tonno: Ue dichiara guerra alla pesca illegale

Dall'8 al 12 maggio al vaglio una serie di proposte per rendere l'attività più sostenibile

La pesca, la lavorazione e la conservazione del tonno devono diventare più sostenibili. È questo l’obiettivo di una serie di proposte elaborate dall’Unione Europea, in vista della prossima sessione della Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano (Iotc) che si terrà dall’8 al 12 maggio 2023.

La prima delle proposte consiste in un piano pluriennale per la gestione dei tonni tropicali (a riguardo, vengono nominate tre specie: tonno albacora, tonno obeso e tonnetto striato). Il comitato scientifico della Iotc ritiene che l’attuale situazione dello stock e il livello di pesca nell’Oceano Indiano non siano sostenibili. Tale piano avrebbe una durata di tre anni e ridurrebbe il livello delle catture in linea con i pareri scientifici.

Altri obiettivi sono quelli di garantire l’ispezione dei pescherecci in alto mare, al fine del rispetto delle norme Iotc e, soprattutto, di combattere le attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, ritenuta la più grande minaccia per la gestione della pesca sostenibile.

Il Compliance Committee sarà l’organismo a sostegno dei paesi costieri in via di sviluppo per monitorare meglio le loro flotte, i porti e le acque sotto la loro giurisdizione. L’obiettivo dell’Ue è migliorare gli obblighi tecnicamente difficili da attuare, chiarire le disposizioni poco chiare e allineare il testo ai pareri scientifici.

La proposta affronta tutti gli aspetti rilevanti della gestione dei dispositivi di aggregazione dei pesci alla deriva (Fad), dalla marcatura, alla lotta all’inquinamento da plastica, alla limitazione del numero di Fad.

“L’Ue è impegnata nella gestione sostenibile della pesca a livello mondiale – ha ribadito in una nota il commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius –. Con le nostre proposte per la Iotc, miriamo a migliorare la conservazione del tonno e ridurre drasticamente le attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata”.

Il commissario avanza la proposta per una “risoluzione riveduta sui dispositivi di aggregazione dei pesci alla deriva poiché riteniamo che alcune disposizioni della risoluzione adottata a febbraio non siano attuabili e poco chiare e non basate su pareri scientifici. L’Ue – conclude Sinkevičius – auspica che nella prossima sessione i membri dell’Iotc lavorino in modo cooperativo e attraverso il consenso”.

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EFA News - European Food Agency
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