Trentino. Dopo stop all'abbattimento orsa gli allevatori hanno paura
Per Coldiretti "serve subito un piano di controllo per garantire la sicurezza"
“Chi vive nelle montagne, le cura e le mantiene ora ha paura”. E’ quanto afferma Gianluca Barbacovi presidente della Coldiretti Trentino Alto Adige dopo che il Tar di Trento ha sospeso l'ordinanza di abbattimento dell'orsa “Jj4”.
Serve subito un piano di controllo per garantire la sicurezza in primo luogo delle persone ma anche – sottolinea la Coldiretti - per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo. Serve responsabilità nella difesa della popolazione che – continua Coldiretti – con coraggio continua a presidiare il territorio e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado e l’abbandono.
La popolazione di orsi in Trentino è raddoppiata negli ultimi dieci anni (+100%) con una presenza stimata ora di oltre un centinaio di esemplari secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei rapporti annuali elaborati dal settore grandi carnivori del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento.
Negli ultimi anni – sottolinea la Coldiretti – si è registrato un incremento della presenza dell’orso in Trentino con un aumento anche dell’areale occupato con singoli giovani maschi che sono stati segnalati fino in Piemonte, nelle zone di confine tra Tirolo e Baviera e in Friuli Venezia Giulia. Il drammatico caso del runner rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio – conclude Coldiretti – è ormai al limite considerato che in Trentino in circolazione ci sono anche 26 branchi di lupi o ibridi (erano 17 nel 2020) con intrusioni nelle aziende e allevamenti.
EFA News - European Food Agency