Grano/3. Confagricoltura: tutelare subito i mercati Ue
Con un +88% nell’arco di un anno, l’Ucraina è terzo fornitore di prodotti agroalimentari dell'Ue
L’influenza dei flussi di grano ucraino sui mercati interni agli Stati membri Ue. è questo, secondo Confagricoltura, il tema più urgente da affrontare in Unione europea alla luce dei dati resi noti dalla Commissione europea, secondo cui le esportazioni di settore dell’Ucraina verso il mercato Ue, a fine 2022, hanno superato in valore 13 miliardi di Euro, circa 6 miliardi in più sull’anno precedente.
Con un aumento complessivo dell’88% nell’arco di un anno, l’Ucraina è diventata il terzo fornitore di prodotti agroalimentari della Ue, superando gli Stati Uniti: l’import di cereali, in particolare, si è attestato su 4,6 milioni di tonnellate per un incremento di valore del 100%. "Il risultato -sottolinea Confagricoltura in un comunicato- è che i prezzi negli Stati membri confinanti sono crollati, suscitando le proteste degli agricoltori".
Per sostenere l’attività agricola a seguito dell’invasione russa, prosegue la nota, "l'anno scorso l'Ue ha proceduto alla sospensione dei dazi doganali sui prodotti agroalimentari in arrivo dall’Ucraina fino a giugno 2023". È già stata inviata al Parlamento e al Consiglio europei una proposta di proroga fino a giugno 2024 ma, secondo Confagricoltura, la soluzione dei problemi in atto va trovata in ambito europeo e in accordo con le autorità di Kiev.
"La politica commerciale rientra tra le competenze esclusive della Commissione europea: le decisioni unilaterali degli Stati membri sono sempre contrarie alle regole dell’Unione, ma l’impatto determinato dallo straordinario aumento delle importazioni dall’Ucraina sull’agricoltura negli Stati membri confinanti richiede la massima attenzione", riporta la nota di Confagricoltura.
"Va anche garantito -aggiunge la confederazione- il transito dei prodotti ucraini nei “corridoi di solidarietà” aperti dalla Ue per dare un’alternativa alle esportazioni ucraine dal Mar Nero. Da maggio a dicembre 2022 sono transitati 17 milioni di tonnellate di grano ucraino". Infine, la Confederazione ricorda la necessità di "salvaguardare e incrementare la presenza dei prodotti ucraini nel contesto delle iniziative internazionali per la sicurezza alimentare nei Paesi meno avanzati, tenendo anche conto che le recenti contestazioni della Federazione Russa hanno fatto salire l’incertezza sul futuro dell’Accordo sul grano in partenza dai porti del Mar Nero". "Come segnalato nell’ultimo rapporto della Fao -conclude Confagricolutra-, resta aperta la sfida della sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo importatori netti di prodotti destinati all’alimentazione, a causa dell’aumento del debito pubblico e del deprezzamento del cambio delle valute locali nei confronti del dollaro Usa e dell’Euro".
EFA News - European Food Agency