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Rana: oltre 7 tonnellate di pesto sequestrate al porto di Genova

Il prodotto a marchio Kirkland è importato dallo stabilimento di Chicago

Il prodotto, destinato ai supermercato francesi e spagnoli, non sarebbe conforme al regolamento europeo sulle etichette

A proposito di italian sounding e dintorni, sono state sequestrate nel porto di Genova dagli ispettori di frontiera del ministero della Salute 7 tonnellate e 184 chili di pesto made in Usa perché non rispetterebbero le normative europee in materia di etichette alimentari. I quasi 800 fusti sono depositati, per il momento, nei locali delle autorità sanitaria di frontiera e dell’Agenzia delle Dogane di La Spezia. 

Il pesto, seppure appartenente a uno dei marchi italiani più noti nel settore della pasta, il celebre brand “Giovanni Rana”, è stato prodotto negli Stati Uniti, nella periferia di Chicago, dove è attivo uno stabilimento dell’azienda italiana già dal 2012: secondo quanto scrive La Repubblica, il carico sequestrato era diretto allo stabilimento di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, per poi esser smistato nei supermercati in Spagna e in Francia.

I 7.184 chili di prodotto sono oggetto di un contenzioso milionario che dovrà essere sbrogliato dai giudici del Tar Liguria dove è stato presentato il ricorso dal produttore, la Rana meal solutions (azienda del gruppo Giovanni Rana con sede a Chicago) contro il provvedimento di sequestro che risale al 27 gennaio. 

In quella data, il dirigente sanitario e il direttore dell’Ufficio posto controllo frontaliero di Genova hanno decretato “la non ammissione nel territorio comunitario” del carico di Basil pesto-100% imported italian dop genovese basil” destinato a essere venduto in Francia e in Spagna, con il marchio Kirkland, da Cotsco, colosso americano dell’hard discount.

Le autorità che hanno verificato il carico hanno forti dubbi su quello che, nella filiera messa in piedi dall’impresa di Giovanni Rana, rappresenta il cliente finale, ossia la multinazionale statunitense dell’hard discount “Costco”: il quale vende, nelle filiere francesi e spagnole, con il marchio Kirkland, il pesto prodotto in America da Rana con il marchio Dop e la scritta sull’etichetta: “Basilico italiano 100%”, per la precisione con l’indicazione: “Basil pesto. 100% Imported italian basil Dop - Genovese Basil”. La legge in vigore attualmente, a tal proposito, stabilisce che è "vietato l'uso di indicazioni geografiche e di denominazione di origine nei marchi commerciali". 

Secondo gli ispettori del ministero che hanno effettuato il sequestro, dunque, il problema è che l’etichetta con i riferimenti al basilico italiano e genovese mal si concilia col fatto che il carico sia arrivato da Chicago: per questo hanno vietato l’ingresso del pesto Kirkland in quanto “non conforme per controllo identità non soddisfacente ai sensi del regolamento Ue 625/2017”, che disciplina i controlli sugli alimenti. 

I legali del Pastificio Rana non ci stanno e contestano, fra le altre cose, “la totale genericità" dell’addebito: “non è dato capire in cosa il controllo non sarebbe stato soddisfacente", sottolineano. La società spiega: sono state rispettate le norme. Basilico genovese spedito in Usa e poi rientrato sotto forma di salsa per il mercato di Francia e Spagna di una catena americana". Saranno i giudici del Tar a decidere se sbloccare il carico o confermare il sequestro.

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EFA News - European Food Agency
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