Il G7 dell'Agricoltura si è concluso con un documento congiunto da parte dei ministri interessati. In qualità di "membri della comunità internazionale", i rappresentanti governativi si impegnano in primo luogo a conseguire "un'agricoltura e un'alimentazione più produttive, dei sistemi resilienti e sostenibili", tenendo presente una serie di punti.

"A breve termine", si tratterà di affrontare sfide come "l'illegale guerra di aggressione della Russiacontro l'Ucraina", assieme a "disastri naturali e malattie infettive", concentrandosi, al tempo stesso, su "obiettivi a più lungo termine" come la "riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra" fino al loro "azzeramento netto" e all'impedimento della "perdita di biodiversità".

L'impegno è anche a "nutrire la crescente popolazione globale, senza lasciare indietro nessuno", a "diversificare le filiere, esplorando le modalità di valorizzazione locale, regionale e dei sistemi alimentari globali, facendo un uso sostenibile dei sistemi nazionali esistenti".

I ministri dell'Agricoltura del G7 si impegnano "per un commercio equo, aperto, trasparente, prevedibile, non discriminatorio e basato su regole", evitando "misure restrittive ingiustificate sulle esportazioni". Altro obiettivo è il miglioramento della "sostenibilità dell'agricoltura e dei sistemi alimentari, attuando un'ampia gamma di innovazioni", riducendo i gas a effetto serra, rafforzando l'approccio "One Health" e promuovendo misure "contro la resistenza antimicrobica, le malattie transfrontaliere degli animali e i parassiti delle piante". 

Il documento prevede inoltre la riduzione degli "sprechi alimentari", la promozione di "diete sane", il miglioramento dell'accesso alle "informazioni sui prodotti agricoli e alimentari" da acquistare. Si punta a "sostenere la rivitalizzazione rurale attraverso la diversificazione del reddito", ad esempio, con la "gestione sostenibile delle foreste per il legname e altri prodotti agricoli".

L'impegno dei firmatari va infine nella direzione della diffusione di "nuove tecnologie", a partire dai processi di "digitalizzazione", e della "parità di accesso ai finanziamenti, in particolare per i giovani, le donne e i gruppi sottorappresentati".