In quali città, il prezzo della pasta è più alto e dove, invece, si registrano i maggiori aumenti? La mappa diffusa da Assoutenti in base ai dati ufficiali pongono Ancona al primo posto, con un prezzo medio di 2,44 euro al kg, mentre in fondo alla classifica troviamo Cosenza, dove si spende mediamente 1,48 ero al kg. A Siena si è riscontrato l'aumento annuo più sensibile (+58,4%).

Soltanto in dodici province, inoltre, i prezzi medi sono inferiori ai 2 euro al kg. Tra queste: Palermo e Siracusa (1,50 euro al kg), che seguono la già citata Cosenza. Tra le più costose, dopo Ancona, troviamo Modena (2,41 euro/kg), Cagliari (2,40 euro/kg), Bologna (2,39 euro/kg) e Genova (2,38 euro al kg).

Tra la primatista Ancona e il fanalino di coda, Cosenza, il gap è del 64,8%, quasi un euro a kg. I rincari più pesanti su base annua si registrano tutti in Toscana: oltre al già menzionato record senese (58,4%), si segnalano Firenze (52,8%) e Pistoia (51,8%). Il prezzo medio della pasta in Italia si attesta attualmente sui 2,13 euro al kg, con un aumento medio del +25,3% rispetto allo scorso anno (quando i listini erano pari in media a 1,70 euro/kg).

''La pasta è uno dei beni più amati dagli italiani, con un consumo pari a circa 23 kg procapite in un anno, ed è evidente che listini così elevati incidono sulle tasche dei consumatori – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi –. Oggi va considerato che i prezzi del grano sono omogenei su tutto il territorio nazionale e si attestano attorno ai 38 centesimi di euro al chilo: non si capisce quindi la ragione di differenze dei listini al dettaglio della pasta così elevate tra le varie province. Per tale ragione abbiamo deciso di inviare il nostro dossier a Mister Prezzi e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, affinché accertino se sulla pasta siano in corso speculazioni o anomalie atte ad alterarne i prezzi al dettaglio".