Lager: la sua origine retrodatata di due secoli
La varietà brassicola nacque nel 1602, per iniziativa dell'allora sovrano di Baviera
A rivelarlo un'indagine storico-scientifica pubblicata dalla Oxford University Press.
E' stato individuato l'"albero genealogico" della birra lager. Il merito è del lavoro su Fems Yeast Research, della Weihenstephan Research Center for Brewing and Food Quality della Technical University of Munich, pubblicato dalla Oxford University Press. In base a documenti storici e ricerche filogenomiche contemporanee, i ricercatori hanno individuato il probabile luogo d'origine delle lager nella birreria di corte (Hofbräuhaus) di Massimiliano il Grande, elettore di Baviera, a Monaco di Baviera nel 1602.
La scoperta non è di poco conto, visto che la lager rappresenta il 90% di tutta la birra consumata a livello mondiale. Le prime produzioni brassicole affonderebbero le proprie radici nel Mediterraneo orientale di 13mila anni fa, mentre fino all'inizio del XX secolo la varietà prevalente era la ale. La lager, quindi, non sarebbe nata un centinaio d'anni fa dall'ibridazione tra la S. cerevisiae e la S. eubayanus come finora sostenuto, ma la sua fermentazione sarebbe avvenuta già almeno due secoli prima.
L’origine della lager quindi risalerebbe al momento in cui, nel 1602, il nuovo sovrano bavarese, Massimiliano il Grande, si appropriò del privilegio della birra di frumento speciale, rilevando i birrifici di Schwarzach dei von Degenberg. Nell’ottobre di quell’anno, il lievito del birrificio di grano fu portato nel birrificio di corte del Duca a Monaco, dove sarebbe avvenuta l'ibridazione, dando così vita alla S. pastorianus, da quel momento diffusa nei birrifici bavaresi e, in seguito, di tutto il mondo.
Alla fonte dell'epocale svolta nella storia brassicola, curiosamente, c'è la sterilità del precedente sovrano Hans VIII von Degenberg, il quale. incapace di generare un figlio, alla sua morte mise fine alla sua dinastia. "Mentre una stirpe si estingueva, ne iniziava un’altra. Nessun erede, ma che eredità ha lasciato al mondo!”, commenta Mathias Hutzler, uno degli autori principali dell'indagine storico-scientifica.
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