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CLARA MOSCHINI

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Grosso incendio alle distillerie Caviro di Faenza

Interessati dalle fiamme 15 silos da 200 metri cubi di alcol: 50 unità dei VVFF in azione

Maxi incendio allo stabilimento del gruppo Caviro, grande cooperativa vitivinicola, in via Convertite 8 a Faenza. Questa mattina intorno alle 12 sono arrivate una pioggia di segnalazioni ai vigili del fuoco da parte degli abitanti che stavano assistendo impotenti al devastante incendio nella distilleria. Sono interessati dalle fiamme 15 silos da 200 metri cubi di alcol. la situazione è resa ancora più pericolosa dal fatto che in via Convertite 8 sono presenti anche gli impianti di Caviro Extra che si occupa della lavorazione dei sottoprodotti della vinificazione tra cui l’alcol etilico. Subito dopo lo scoppio dell’incendio, nella zona attorno allo stabilimento, si sono sentiti anche botti probabilmente causati dalle esplosioni dei silos. 

"Quello che conta di più adesso è che non ci sono vittime, né feriti gravi -sottolinea il direttore generale dell'azienda romagnola Fabio Baldazzi-. Il piano di evacuazione ha funzionato alla perfezione". Baldazzi però non riesce a trattenere la rabbia per alcune notizie, poi rivelatesi non veritiere, che sarebbero circolate nei primi attimi dopo lo scoppio dell'incendio. "Quello che più mi ha fatto male sono state le false notizie che parlavano di decine di morti". 

Il direttore precisa poi che il terribile rogo sarebbe divampato proprio dal reparto dell'alcol, area in cui erano in corso alcune lavorazioni dove erano coinvolte ditte esterne: anche tra i dipendenti esterni all'azienda, comunque conferma Baldazzi, non risulterebbero feriti. Le cause che hanno portato all'incendio saranno da accertare. 

"Il calore era percepibile anche a 500 metri di distanza -aggiunge Baldazzi-. Siamo grati dell'impegno e della volontà di Vigili del Fuoco, Protezione Civile e forze dell'ordine, che già hanno fatto tanto in questi giorni. Sarà un'impresa risalire, dovremo mettercela tutta per rifarci".

Per domare l’incendio sono immediatamente accorse le squadre di intervento dei pompieri, anche da altre provincie, per un totale di 50 unità, con 2 mezzi aeroportuali, e 15 mezzi tra Aps, autobotti, nuclei Nbcr, autoscale, droni e un elicottero provenienti da Bologna, Imola, Forlì, Rimini e aeroporti di Rimini e Bologna, nonché i tecnici regionali dell’Agenzia Regionale, di Arpae, dell’Ausl Romagna e del 118.

Dalle stazioni di rilevamento installate da Arpae non sono state, al momento, rilevate tracce di inquinanti nell’aria. Il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, e i vertici provinciali delle forze dell’ordine e il comandante provinciale dei vigili del fuoco quando è scoppiato l’incendio erano già presenti a Faenza per partecipare a un incontro con i sindaci dei territori colpiti dall’alluvione. Appena ricevuta la notizia hanno disposto l’attivazione del Piano di emergenza esterna e impartito le disposizioni più urgenti per la sicurezza delle persone, seguendo con la massima attenzione l’evolversi delle attività di spegnimento. 

È stata indicata, come area di evacuazione, una zona nel raggio di un chilometro che, prontamente, è stata presidiata dalle forze dell’ordine e interdetta alla circolazione. Per ragioni di sicurezza, il sindaco di Faenza Massimo Isola invita tutti a portarsi ad almeno un chilometro dall'azienda Caviro. Le persone evacuate, circa 500, in caso di necessità possono recarsi al Pala Cattani, allestito per l'accoglienza.

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