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Siccità. Copagri: "Bene cabina di regia, ora dissalatori"

Il presidente Battista in audizione davanti alle commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato

“I drammatici effetti della crisi idrica che stiamo vivendo da ormai diversi mesi, con i suoi due estremi in materia di acqua, ovvero la siccità e i fenomeni climatici avversi, colpiscono in particolare modo il settore agricolo, che per la sua natura è ovviamente legato alla disponibilità di tale risorsa; proprio l’agricoltura, però, ha ampi margini di miglioramento in materia di utilizzo dell’acqua, sia in termini agronomici, che genetici e di scelte colturali”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo in audizione davanti alle commissioni riunite Agricoltura e Ambiente del Senato nell’ambito dell’esame del ddl di conversione del “Dl Siccità”.
 
“Per tali ragioni, accogliamo favorevolmente l’impianto e le disposizioni previste dal testo, a partire dall’istituzione di una Cabina di regia per la crisi idrica, che opererà in sinergia con i costituendi Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica, nei quali è necessario però coinvolgere anche i rappresentanti delle organizzazioni agricole”, ha evidenziato Battista, esprimendo “analoga soddisfazione per l’aumento dei volumi utili degli invasi, così come per la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta delle acque meteoriche per uso agricolo, per la quale sarà importante incrementare l’attuale limite di 50 metri cubi d’acqua per ettaro di terreno coltivato”.
 
“Per contrastare la crisi idrica risulteranno fondamentali anche il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo e soprattutto gli interventi volti a semplificare la realizzazione dei dissalatori, che potranno contribuire sensibilmente a risolvere il problema della scarsità di acqua”, ha aggiunto il presidente, ricordando che “l’agricoltura soffre di criticità che non sono mai state risolte e che oggi, dopo due annate particolarmente siccitose, non sono più eludibili né possono essere più rinviate; il vero problema - ha precisato - non è tanto la scarsità di acqua nei periodi caldi e secchi dell’estate, quanto la mancanza di precipitazioni nei momenti in cui le falde, le riserve e il ciclo idrogeologico si ricostituiscono”.
 
“Un’altra possibile chiave di lettura con la quale incidere sulla crisi idrica è legata a doppio filo alle innumerevoli possibilità offerte dall’innovazione e dalla ricerca applicata all’agricoltura, con particolare riferimento all’utilizzo delle Tecniche di Evoluzione Assistita-Tea, già oggetto di diverse proposte normative all’esame del Parlamento, grazie alle quali si potrebbero coltivare specie vegetali meno idroesigenti che permettano al contempo di mantenere adeguare livelli produttivi”, ha concluso Battista.

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EFA News - European Food Agency
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