Electrolux vince il Plastic recycling award, ma ferma Porcia
Premio per il rivestimento dei frigoriferi ma le lavatrici sono in crisi: altre chiusure in Italia
Electrolux Group ha vinto il premio European Plastic Recycling Award per la categoria “Prodotto automobilistico, elettrico o elettronico dell'anno 2023” per il suo rivestimento interno realizzato per la prima volta al mondo con il 70% di plastica riciclata, che equivale al 13% della plastica totale utilizzata nel frigorifero a marchio Electrolux e AEG, prodotti anche nello stabilimento italiano di Susegana (Treviso).
"Ciò che rende speciale questa vittoria è la collaborazione e i partenariati che hanno permesso di trasformare le sfide legate alla lavorazione della plastica riciclata in un'opportunità per dare forma a un futuro più circolare e a esperienze sostenibili desiderabili", spiega Janina Hihnala, design director, head of Global food preservation design di Electrolux Group.
La fodera interna in plastica riciclata è stata sviluppata in collaborazione con CoolRec Plastics, partner del Gruppo Electrolux, uno dei maggiori riciclatori di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) in Europa. CoolRec aiuta a recuperare la plastica riciclata dai frigoriferi dismessi e a incorporarla in nuovi prodotti. Il gruppo svedese, inoltre, ha collaborato con il partner EcolStudio per sviluppare tecniche che consentano il riutilizzo della plastica nella fabbricazione di nuovi prodotti.
Alla buona notizia fa da contraltare una pessima novità, ossia una nuova "brutta botta" calata ieri sullo stabilimento Electrolux di Porcia (Pordenone): l'azienda, infatti, ha convocato le Rsu interne e ha comunicato che a maggio le vendite di lavatrici sul mercato Europa, già in grosso calo, hanno subìto un'altra drastica riduzione. Da qui la necessità di aumentare le ore di cassa integrazione fino a fine mese.
A fronte dei quattro giorni di chiusura totale, già comunicati a inizio mese, ieri il vertice aziendale ha fatto sapere che la fabbrica di Porcia resterà chiusa dal 18 al 29 maggio. Si allunga, quindi, a 12 giorni il blocco della produzione: a questi giorni di stop sono da aggiungere anche le due ore quotidiane che sono già presenti dall'inizio del mese. In pratica gli operai Electrolux a Porcia lavorano sulle 6 ore giornaliere.
Maggio, dunque, per i dipendenti dello stabilimento sarà uno dei mesi con la busta paga più bassa in assoluto: sarà difficile superare 850 Euro al mese. E non è tutto, perché le sei ore sono già state confermate anche per giugno: in più, se le vendite restano come ora, lo stabilimento chiuderà più o meno per lo stesso periodo.
Anche se nell'incontro di ieri non è stato comunicato ufficialmente, il numero complessivo delle lavatrici prodotte nell'arco dell'anno potrebbe essere sceso sotto le 700 mila unità, limite minimo sotto il quale, prevedevano gli accordi, non si poteva scendere a fronte del numero di dipendenti attuali, ossia 1.500 lavoratori di cui almeno 800 sono in produzione, a cui sono da aggiungere più o meno un altro migliaio che operano nell'indotto. In gran parte si tratta di piccole aziende artigiani, molti dei quali sotto il numero necessario per avere la cassa integrazione.
A questo si vanno ad aggiungere le voci sempre più insistenti dell'interesse dei cinesi di Midea all'acquisizione dell'azienda (vedi EFA News). Il sindacato ha chiesto un incontro urgente con il ministro delle Imprese Adolfo Urso per discutere di entrambi i fronti aperti: il primo, sulla crisi dell'elettrodomestico che sta investendo l'intero settore produttivo, il secondo quello dell'eventuale acquisto di Electrolux da parte dei cinesi. Finora, però, il ministro non ha fissato la data dell'incontro.
EFA News - European Food Agency