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Apicoltura: Federagripesca chiede denominazione d'origine

Il miele italiano patisce la concorrenza sleale di prodotti provenienti da Paesi terzi

“Il miele italiano vive uno dei momenti più difficili della sua storia. Cresce la concorrenza sleale di prodotti che arrivano da paesi terzi e il mercato interno registra una contrazione dei consumi. Ecco perché in occasione della Giornata Mondiale delle Api, mentre si susseguono gli appelli alla tutela delle api per via del loro ruolo in difesa della biodiversità, crediamo opportuno portare l’attenzione sulla necessità di prevedere al più presto l’indicazione obbligatoria in etichetta del paese d’origine dei prodotti, per difendere le nostre produzioni made in Italy”.

È questo l’appello che giunge da Riccardo Terriaca, neopresidente di Confcooperative Molise e responsabile settore apistico di Fedagripesca, alla vigilia della giornata mondiale delle api, istituita dall'Assemblea Generale dell'Onu, che si celebra domani.

“Desta preoccupazione in particolare – spiega Terriaca – il trend in costante aumento delle importazioni di prodotti dai paesi terzi che, in gran parte, non rispettano le normative della Ue in tema di sicurezza alimentare e di misure ambientali e che sono favorite da prezzi di gran lunga inferiori ai crescenti costi di produzione che invece i nostri apicoltori sono costretti a sostenere. Apporre l’origine del miele in etichetta metterebbe in qualche modo fine alla concorrenza sleale verso le nostre produzioni, oltre a garantire una maggiore trasparenza nei confronti del consumatore finali”.

Fedagripesca Confcooperative auspica quindi che nell’ambito della revisione annunciata dalla Commissione Ue sulle norme di commercializzazione di diversi prodotti, il nostro governo solleciti e sostenga l’obbligo di indicazione del paese di origine del miele.

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EFA News - European Food Agency
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