Al primo congresso dell'Associazione brasiliana dei produttori di mais (Abramilho), tenutosi mercoledì scorso a Brasilia, il ministro brasiliano dell'Agricoltura e dell'allevamento Carlos Fávaro ha sottolineato l'importanza di questo cereale per l'agrobusiness verdeoro.

“Il mais si sta sempre più affermando come la grande vocazione brasiliana. Il mais è la molla dell'economia agricola, perché da esso si ricavano trasformazioni in carne, in biocarburanti, nella rotazione delle colture, il miglioramento della qualità del suolo, quindi un congresso come questo, che porta tecnologie, informazioni, dibattiti, sia per i produttori che per l'agroindustria, il governo, i parlamentari, è fondamentale”, ha commentato il ministro.

Secondo Fávaro, rafforzando la filiera del mais, si rafforzano anche, tra le altre, le filiere della soia, del cotone, del sorgo e del grano. Per questo, il ministero dell'Agricoltura e dell'Allevamento (Mapa) e il governo del presidente Inacio Lula da Silva sostengono senza riserve la produzione di mais nel Paese.

Tra le misure che possono rafforzare il mais vi è, ad esempio, l'aumento delle esportazioni di carne di pollo. Attualmente, il Brasile produce già il 35% del pollo nel mondo e - secondo quanto sostenuto dal ministro Fávaro - potrebbe raggiungere il 43% entro la fine dell'anno. Inoltre, l'aumento della percentuale di aggiunta di biodiesel al gasolio è anch'esso un incentivo per la filiera del mais.

Un'altra proposta per rafforzare la produzione brasiliana è l'espansione dei mercati. Solo quest'anno è stato aperto in media un nuovo mercato di prodotti agricoli alla settimana. Secondo le aspettative dell'Associazione nazionale degli esportatori di cereali (Anec), il Brasile potrebbe occupare la posizione di leader mondiale nelle esportazioni di mais nel 2023.