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Confagricoltura plaude all'accordo sul pomodoro da industria

E' stato riconosciuto alla parte agricola un giusto prezzo

“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto sul prezzo del pomodoro da industria nel Nord Italia". Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti sottolineando che, "a conclusione di una lunga contrattazione, è stato riconosciuto alla parte agricola un giusto prezzo, 150 Euro a tonnellata, che avevamo indicato già a inizio mese come obiettivo della trattativa e che tiene conto dell’aumento dei costi e delle quotazioni fissate in altri Stati membri nostri diretti concorrenti e della dinamica di mercato” (vedi EFA News). 

A inizio mese, lo ricordiamo, le parti in causa si erano incontrate ma l’industria era rimasta ferma sulle sue posizioni, proponendo 140 Euro a tonnellata per un accordo annuale, oppure 135 Euro a tonnellata per due anni: proposta che, secondo Confagricoltura, non poteva "essere accettata dagli agricoltori, alla luce degli incrementi dei costi e delle prospettive di mercato" (vedi EFA News). 

“Come Confagricoltura, a tutti i livelli, abbiamo fatto il massimo per mettere fine a una situazione di grande incertezza -prosegue Giansanti-. Da sempre siamo convinti che tutte le filiere si rafforzano e possono crescere se si crea valore per tutte le componenti”. L’accordo raggiunto riconosce anche una maggiorazione sul pomodoro tardivo rispetto allo scorso anno. “Si tratta -aggiunge il presidente- di un importante incentivo per allungare la campagna oltre la metà di settembre. Di un certo rilievo anche l’impegno, da parte dell’industria, a rivedere nel prossimo anno la tabella relativa ai requisiti di qualità del prodotto”.

Grazie anche all’intesa di questi giorni, che interessa il bacino del Nord, con oltre il 50% del pomodoro da industria italiano trasformato e quasi il 60% della superficie coltivata, l’Italia può restare saldamente al terzo posto al mondo dei Paesi produttori di pomodoro da industria, con 5,5 milioni di tonnellate, dopo California e Cina, magari anche recuperando il calo produttivo del 2022 di circa il 10% rispetto all’anno precedente. 



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EFA News - European Food Agency
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