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Aviaria: dichiarata emergenza in Brasile

Otto casi rilevati nell'ultima settimana, in un Paese leader mondiale nell'export del pollame

Il Brasile ha dichiarato lo stato di emergenza, a seguito del rilevamento di alcuni casi di influenza aviaria ad alta patogenicità in alcuni uccelli selvatici. A emanare il provvedimento è stato il ministro dell'Agricoltura e dell'Allevamento, Carlos Fávaro. Nell'ultima settimana sono stati rilevati otto contagi complessivi: sette nello stato di Espirito Santo e uno a Rio de Janeiro. L'emergenza rimarrà in vigore per 180 giorni, allo scopo di "impedire che la malattia raggiunga la produzione avicola di sussistenza e commerciale, nonché di preservare la fauna selvatica e la salute umana", si legge in una nota del ministero dell'Agricoltura. 

“La dichiarazione dello stato di emergenza zoosanitaria consente di mobilitare fondi dell'Unione e di articolarsi con altri ministeri, organizzazioni governative (ai tre livelli: federale, statale e municipale) e organizzazioni non governative. Tutto questo processo serve a garantire la forza lavoro, la logistica, le risorse finanziarie e i materiali tecnologici necessari per svolgere azioni di emergenza volte a prevenire la diffusione della malattia”, spiega il ministro Fávaro.

In frattempo, il ministero dell'Agricoltura brasiliano sta continuando ad avvertire la popolazione di non raccogliere uccelli malati o morti e di attivare il servizio veterinario più vicino per prevenire la diffusione della malattia.

L'ordinanza n° 587 che sancisce lo stato di emergenza proroga inoltre, a tempo indeterminato, la validità della sospensione di mostre, tornei, fiere e altre manifestazioni, dove sia prevista la presenza di allevamenti o agglomerati di uccelli all'aperto, con accesso ai paddock senza schermi nella parte alta, negli stabilimenti registrati presso il Ministero dell'agricoltura e dell'allevamento. La misura si applica a qualsiasi specie di uccelli da reddito, ornamentali, passeriformi, selvatici o esotici in cattività e altri uccelli allevati per altri scopi.

La diffusione dell'influenza aviaria è un potenziale duro colpo all'agroalimentare brasiliano che vede un punto di forza proprio nel pollame, di cui il Paese latinoamericano è il maggiore esportatore nel mondo, con il 35% del mercato globale: un settore che fa da traino anche al commercio del mais (leggi notizia EFA News). Dallo scorso anno, migliaia di uccelli sono morti o sono stati abbattuti, con centinaia di allevamenti messi in quarantena, mentre, in certi casi, sono state cancellate le esportazioni verso il Sud America a causa della diffusione del virus. 

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EFA News - European Food Agency
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