Alluvione /2. Prosegue la conta dei danni
Aife/Filiera Italiana Foraggi stima una perdita di 80 mln euro per il proprio comparto
Nel frattempo, Coldiretti chiede l'attivazione del Fondo di solidarietà Ue.
E' ancora presto per una stima veritiera dei danni provocati dall'alluvione in Emilia-Romagna. Per quanto riguarda un settore molto eterogeneo e ricco di specificità come quello agroalimentare, è possibile fornire alcuni dati parziali. Secondo quanto riferisce Aife/Filiera Italiana Foraggi, è stata colpita dall'alluvione all'incirca la metà dell'intera area produttiva foraggiera, con almeno 40mila ettari danneggiati e un vulnus economico del valore di 80 milioni di euro. "Se pensiamo che Aife/Filiera Italiana Foraggi rappresenta il 90% della filiera si fa presto a comprendere la portata di questa tragedia anche per il nostro settore”, ha commentato il presidente di Aife Gian Luca Bagnara che prevede un 2024 "fortemente compromesso".
ll pregiudizio arrecato al business foraggiero è notevole, se si pensa che il fatturato di Aife sfiora il 450 milioni all'anno e che l'indotto dà lavoro a oltre 13mila persone. "Abbiamo davanti uno scenario tutto da costruire – sottolinea Bagnara – e al momento, attraverso la collaborazione di tutti i nostri associati, possiamo solo raccogliere le informazioni più puntuali e georeferenziate di tutta la filiera che trasmetteremo tempestivamente alle istituzioni e agli enti preposti per definire le azioni da intraprendere”.
Nel frattempo, Coldiretti auspica l'attivazione del Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea che ha già mobilitato oltre 8,2 miliardi di euro per interventi mirati a fronteggiare calamità in 24 Stati membri negli ultimi venti anni. Nell'apprezzare "le importanti misure per imprese e lavoratori varate dal Governo", Coldiretti ricorda che "gli Stati membri hanno la possibilità di chiedere il versamento di un anticipo fino al 25% dell'importo totale del contributo finanziario previsto a titolo dell'Fsue, con un limite a 100 milioni di euro".
"Si tratta di salvare – la nota di Coldiretti – un territorio di circa 300mila ettari di superficie agricola dei quali oltre 25mila ettari di frutteti con nell’ordine pesche e nettarine, kiwi, albicocche, susine, pere, kaki, ciliegi e castagni mentre in altri sono 25mila ettari sono piantati vigneti ma ci sono anche migliaia di ettari coltivati ad orticole come patate, pomodoro, cipolla e altro anche per la produzione di sementi. Oltre 60mila ettari sono coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Su altri 7mila ettari si estendono le coltivazioni di girasole, colza e soia mentre oltre 40mila ettari sono coltivati ad erba medica per l’alimentazione animale. E’ infatti preoccupante la situazione anche degli allevamenti con 250mila fra bovini, maiali, pecore, capre, polli, galline da uova e tacchini e migliaia di animali morti e affogati".
Coldiretti conclude rimarcando che "l'alluvione ha devastato aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso".
EFA News - European Food Agency