Le vendite al dettaglio nel Regno Unito calano a maggio dopo l'aumento di aprile, ma le prospettive sono meno cupe. Le vendite al dettaglio britanniche sono diminuite questo mese dopo il modesto aumento in aprile ma i negozi si aspettano che i volumi di vendita si stabilizzino in giugno grazie al miglioramento della fiducia dei consumatori e al calo dei prezzi dell'energia. L'indice mensile sul commercio al dettaglio della Cbi, la Confederazione dell'industria britannica, è sceso a -10 in maggio da +5 del mese precedente, aprile: a questo punto, l'indice delle vendite previste per il mese successivo, cioè giugno, è salita a zero da -7.

Martin Sartorius, principale economista della CBI, ha dichiarato che i rivenditori hanno qualche motivo per essere ottimisti sulle prospettive. "Il sentiment dei consumatori è migliorato e le bollette energetiche delle famiglie sono destinate a diminuire a partire da luglio -sottolinea l'esperto-. La conseguente spinta ai redditi dovrebbe contribuire a sostenere le vendite al dettaglio nella seconda metà dell'anno".

I dettaglianti hanno anche riferito di una forte pressione sui prezzi, con una crescita che, nei 12 mesi fino a maggio, è rimasta vicina ai massimi di molti decenni. I negozi si aspettano che il prossimo mese i prezzi aumentino allo stesso ritmo. Il tasso d'inflazione (alto) della Gran Bretagna è sceso meno del previsto, all'8,7% in aprile, rispetto al 10,1% di marzo e al picco di 41 anni dell'11,1% dell'ottobre dello scorso anno. Tuttavia, l'inflazione dei prezzi al consumo rimane al di sopra dell'obiettivo del 2% della Banca d'Inghilterra e gli analisti si aspettano che la banca centrale, che ha alzato i tassi d'interesse per 12 volte di fila dal dicembre 2021, aumenti ulteriormente il bank rate.

La Cbi ha dichiarato che l'occupazione al dettaglio è diminuita per il terzo trimestre consecutivo, scendendo a -48 nell'anno fino a maggio, il calo maggiore da febbraio 2009.