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Crediti di carbonio: una nuova opportunità per gli agricoltori

Dibattito promosso dalla Fondazione Edmund Mach al Festival dell'Economia di Trento

“I crediti di carbonio e il futuro dell'agricoltura" è il tema al centro dell'incontro organizzato oggi dalla Fondazione Edmund Mach durante la prima giornata del Festival dell'Economia di Trento. Presso la Fondazione Caritro, tre esperti di agricoltura e innovazione hanno dialogato sulle prospettive emergenti per l'agricoltura, partendo proprio dal tema dei crediti di carbonio, uno strumento introdotto per affrontare il cambiamento climatico.

Bruno Basso, professore alla Michigan State University ed esperto mondiale di agricoltura digitale, ha spiegato che i crediti di carbonio, unità di misura utilizzate per quantificare e scambiare le riduzioni delle emissioni di gas serra o le rimozioni di tali gas dall'atmosfera, coprono un ruolo sempre più importante nel contesto agricolo perché l'agricoltura è al contempo vittima e causa delle emissioni in atmosfera. I crediti rappresentano, dunque, una nuova opportunità per gli agricoltori. “L’agricoltura è un sistema complesso e dinamico; un ponte in bilico tra la tecnologia più evoluta e l’ambiente naturale arrivato ormai quasi al limite della possibilità di assorbire e neutralizzare le esternalità dei processi produttivi, che può contribuire alla riduzione delle emissioni di carbonio nell'atmosfera attraverso pratiche agricole sostenibili - ha affermato Basso -. Bisogna ridurre drasticamente le emissioni e puntare ad un approccio di sistema, che in America è già realtà”. 

Alessandro Dalpiaz, direttore dell'Associazione Produttori Ortofrutticoli del Trentino, ha spiegato che Assomela più di dieci anni fa ha ottenuto una dichiarazione ambientale di prodotto delle mele per aprire la finestra su questi temi importanti legati all’ambiente e alla sostenibilità. “Il mondo produttivo è inconsapevolmente pronto e applica già le buone pratiche per produrre un 'agricoltura sostenibile. Quella dei crediti di carbonio è una creatura interessante, ma giovane, e bisogna aiutarla a crescere, declinandola nella pratica quotidiana e senza dimenticare i risvolti economici”, ha detto Dalpiaz che in merito al credito monetizzato ha invitato a prestare attenzione a non creare false aspettative per il mondo agricolo.

Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach, ha parlato di come transizione ecologica e cambiamenti climatici si possano declinare per progettare le piante del futuro. “Il punto centrale - ha detto Pezzotti - è che l’agricoltura è un sistema complesso, che include tutto ciò che circonda, anche le azioni umane. Dovremmo fare un percorso di ricerca profondo e di integrazione tra le varie competenze: in sintesi, dobbiamo descrivere la complessità e quindi comprenderla per essere pronti a guardare ad un'agricoltura senza eccessivi impatti. La scienza deve aiutare a trovare quella conoscenza che poi i decisori politici devono applicare e realizzare. L'agricoltura di oggi non è più possibile e non c’è più tempo: dobbiamo decidere”.

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EFA News - European Food Agency
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