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CLARA MOSCHINI

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Puglia: Emiliano si autoincensa coi numeri dell'Acquedotto Pugliese

Il governatore annuncia 7 mld euro di investimenti per un "nuovo modello di agricoltura"

Un'azienda sana che investe e produce utili dovrebbe essere la normalità, ma nel caso del pubblico diventa una notizia. E' il caso dell'Acquedotto Pugliese, uno dei più grandi enti idrici al mondo, regalato nel 2002 dallo Stato alla Regione Puglia (in parte alla Basilicata), col l'obbligo di privatizzarlo. Obbligo mai ottemperato, con l'Aqp che è diventato uno dei più ambìti poltronifici dei politici locali.

L'ente ha i numeri in ordine e il governatore Emiliano ha convocato una roboante conferenza stampa per annunciare investimenti per 7 miliardi di euro, finanziati per il 40% con i proventi della tariffa e per la restante parte con i fondi della programmazione comunitaria. Sono interventi programmati dalla Regione Puglia nella gestione integrata delle acque alla luce dell’approvazione del Piano d'Ambito.

Il comunicato della regione è una marcia trionfale, tra record e primati nazionali. Si ricorda che nel 2022 Aqp ha registrato un record di investimenti che si attestano a 312,8 milioni di euro, in crescita di oltre il 41% rispetto al 2021. E sempre nel 2022 ha realizzato investimenti per una cifra pari a circa 80 euro per abitante (il doppio rispetto alla media di quanto fatto nel 2019 e nel 2020): un risultato da primato nazionale che evidenzia la capacità crescente di Aqp di essere promotore di sviluppo per l’economia e le comunità di riferimento.

Ma il massimo lo esprime Emiliano il quale, forse desideroso di far dimenticare la miserabile opposizione della regione al gasdotto Tap, o l'incredibile gestione della crisi della Xylella (quando la regione spalleggiava i magistrati che sostenevano che per la Xylella bastasse innaffiare meglio le piante, si vedano gli articoli di EFA News su questa incredibile storia), annuncia dissalatori come se piovesse (ma non erano causa di irreparabili danni ambientali?) e faraonici lavori per captare l'acqua dall'Albania... 

Ma lasciamo a lui la parola (i corsivi sono della redazione).

“I cittadini pugliesi devono sapere che la gestione dell'acqua nella nostra regione funziona così – ha spiegato il presidente Emiliano -: c'è una società che si chiama Aip (Autorità Idrica Pugliese), è gestita dai sindaci e definisce in autonomia, confrontandosi con la Regione, le strategie generali sull'acqua che poi Aqp realizza. La capacità di Comuni e Aqp di gestire l'acqua pubblica ha procurato alcuni record: siamo la Regione che spende meglio e di più negli investimenti per allargare e migliorare la rete e per ridurre le perdite. Siamo ancora tra le regioni con il mare più pulito d’Italia e ci confermiamo come regione attrattiva: infatti stiamo costruendo dei dissalatori, che tendono a supplire al fatto che i nostri fiumi sono sotterranei ed emungere acque dalle falde potrebbe rischiare di farle salinizzare dal mare che vi penetra”.

“Aqp è forse la stazione appaltante più grande d'Italia e tra le più grandi di Europa – ha continuato Emiliano - tanto che si è proposta di realizzare i lavori per l'acquedotto dall'Albania all'Italia, che lo stesso presidente albanese ha autorizzato. Per noi dare acqua significa dare un nuovo modello all'agricoltura, consentire al turismo di crescere e soprattutto dare un futuro a tutti i pugliesi che nasceranno negli anni a venire. L’Aqp fu immaginato tanti anni fa da persone che lavoravano per il futuro e noi cerchiamo di replicare questa lezione. L’Acquedotto Pugliese appartiene alla Puglia ma è di tutti gli italiani ed è disponibile a scendere in campo per dare una mano, poiché ha dimostrato di avere un’ottima capacità di spesa e personale competente. Quindi se il Governo dovesse avere bisogno di Acquedotto Pugliese e della Regione Puglia per nuovi investimenti anche per opere sovraregionali, noi siamo a disposizione”.

lml - 31867

EFA News - European Food Agency
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