Ccnl industria alimentare: i sindacati battono cassa
Fai, Flai e Uila vogliono l'incremento salariale di 300 Euro e la riduzione dell’orario da 40 a 36 ore
Incremento salariale di 300 Euro nel quadriennio e riduzione dell’orario lavorativo da 40 a 36 ore settimanali oltre al deciso rafforzamento del sistema di welfare nazionale. Sono questi i punti forti della piattaforma di rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro per l'industria e la cooperazione alimentare: in scadenza il prossimo 30 novembre i punti sul tavolo sono stati approvati oggi a Roma dagli oltre 700 delegati dell'Assemblea nazionale di Fai, Flai e Uila: interessano oltre 450 mila lavoratrici e lavoratori (vedi articolo di EFA News).
L'approvazione odierna arriva dopo il percorso di consultazione effettuato sul territorio nazionale e che ha visto il coinvolgimento di oltre 150 mila addetti in 10 mila aziende del comparto.
Dal punto di vista salariale viene richiesto un adeguamento significativo: 300 Euro nel quadriennio. Di fatto, sono riconfermate le strutture salariali dei Ccnl in scadenza e sono stati chiesti 230 Euro, a parametro 137, di aumento sul Tem più 70 Euro sullo Iar (Incremento aggiuntivo della retribuzione). Questo, per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di beneficiare delle performance che il settore alimentare nel suo complesso ha realizzato e sta realizzando. A questi parametri vanno aggiunti 40 Euro di aumento per il Trattamento economico per mancata contrattazione di secondo livello.
Altra richiesta centrale è di riduzione dell'orario di lavoro settimanale da 40 a 36 ore, a parità di salario, per rispondere alle sfide del lavoro e della società che cambiano. Oltre a queste, c'è stata la richiesta di contrastare la precarietà e limitare il ricorso alla somministrazione sia a tempo determinato che indeterminato.
In tema di appalti, infine, i sindacati chiedono di "aumentare l'elenco delle attività non appaltabili, rafforzare le tutele in caso di cambio di appalto, potenziare la comunità di sito e individuare strumenti contrattuali utili a reinternalizzare e ricomprendere nel Ccnl tutti quei lavoratori che svolgono la loro attività in maniera continuativa all'interno dello stesso sito".
"Con queste piattaforme vogliamo mettere al centro le persone e i loro bisogni -spiegano i segretari generali Onofrio Rota (Fai Cisl), Giovanni Mininni (Flai Cgil) e Stefano Mantegazza (Uila Uil)-. Porteremo avanti le nostre proposte con convinzione, confortati dal consenso dei tanti lavoratori e lavoratrici che rappresentiamo e dai contenuti stessi delle nostre proposte, che redistribuiscono la ricchezza prodotta e rispondono alle diverse specificità settoriali in modo innovativo, flessibile, solidale e inclusivo: ci auguriamo un rapido avvio delle trattative che consenta di rinnovare i contratti entro tempi ridotti".
“In un momento come questo -aggiunge Giovanni Mininni della Flai Cgil- con l’inflazione ancora fuori controllo, nonostante le rassicurazioni delle banche centrali, l’adeguamento dei salari all’aumento del costo della vita è un obbligo ineludibile. Parliamo di un settore che porta ogni anno 50 miliardi di Euro di ricchezza al paese, grazie all’impegno quotidiano delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori, che devono essere rispettati e tratti con dignità".
EFA News - European Food Agency