I prezzi alimentari mondiali scendono ai minimi di due anni
Fao: a maggio l'indice delle materie prime è a 124,3 punti contro 127,7 punti di aprile
L'indice dei prezzi mondiali dell'agenzia alimentare delle Nazioni unite è sceso a maggio ai minimi degli ultimi due anni. Il crollo dei prezzi degli oli vegetali, dei cereali e dei prodotti lattiero-caseari, infatti, ha superato gli aumenti dello zucchero e della carne.
Più precisamente a maggio, l'indice dei prezzi della Fao, l'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura, che tiene traccia delle materie prime alimentari più commercializzate a livello globale, ha registrato una media di 124,3 punti contro i 127,7 punti di aprile, quasi il 5% in meno, messo sotto pressione dalle ampie prospettive di approvvigionamento e dall'estensione dell'Iniziativa sui cereali del Mar Nero che consente le spedizioni dall'Ucraina.
Il punteggio di maggio è stato il più basso dall'aprile 2021: questo significa che l'indice è ora del 22% al di sotto del picco storico raggiunto nel marzo 2022 dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina.
Eppure, sempre a maggio, nonostante la discesa dei prezzi di cerali, quelli internazionali del riso hanno continuato ad aumentare: in parte, secondo la Fao, a causa delle forniture più limitate in alcuni paesi esportatori. Il mese scorso l'agenzia aveva espresso preoccupazione per l'aumento dei prezzi del prodotto di base.
IL mese scorso, inoltre, l'indice Fao dei prezzi degli oli vegetali è sceso di quasi il 9% rispetto ad aprile, a causa della grande disponibilità di semi oleosi e della debolezza della domanda di olio di palma, mentre i prezzi globali dei prodotti lattiero-caseari sono scesi di oltre il 3% a causa di una ripresa stagionale della produzione di latte nell'emisfero settentrionale.
I prezzi dello zucchero, invece, sono aumentati del 5,5% rispetto ad aprile, registrando il quarto aumento mensile consecutivo, a causa delle preoccupazioni per il modello climatico El Niño, che ha aumentato i rischi per l'offerta globale. Tuttavia, sostiene la Fao, il miglioramento delle condizioni climatiche in Brasile e il calo dei prezzi del greggio hanno frenato i mercati dello zucchero: i futures sul prodotto hanno chiuso il mese di maggio in ribasso dopo aver toccato un massimo di 12 anni a fine aprile.
In un rapporto sulla domanda e l'offerta di cereali, l'organismo della Nazioni unite ha previsto per quest'anno una "produzione cerealicola mondiale di 2,813 miliardi di tonnellate, con un aumento dell'1% rispetto al 2022, che riflette principalmente un aumento previsto della produzione di mais".
Le scorte mondiali di cereali per la stagione 2023/24 dovrebbero aumentare dell'1,7% rispetto all'anno precedente, raggiungendo la cifra record di 873 milioni di tonnellate, grazie alle maggiori scorte previste di mais, riso e orzo. Le scorte di grano, invece, sono state previste in calo, in quanto la produzione è stata vista in diminuzione mentre la domanda è stata prevista stabile.
EFA News - European Food Agency