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CLARA MOSCHINI

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Electrolux/2. Sindacati sul piede di guerra

La Uilm risponde all'aut aut della multinazionale su Susegana (Treviso)

"La volontà di arrivare ad un accordo da parte nostra c’è, ma anche Electrolux dovrà fare la propria parte". Lo ha dichiarato Gianluca Ficco, coordinatore nazionale della Uilm che rispondere così all’aut aut dell’azienda: o il 5 giugno si arriverà ad un’intesa, o l’investimento da 110 milioni di Euro nello stabilimento di Susegana (Treviso) non si farà (vedi EFA News). "Tutti gli accordi che hanno a che vedere con investimenti prevedono tempi massimi entro i quali siglarli -aggiunge Ficco riportato da Nord Est Economia- Preferisco vedere la cosa non come un aut aut ma come una questione operativa. Faremo del nostro meglio per sciogliere ogni riserva perché il 5 sia chiaro se un accordo sia possibile".

La richiesta è l’accelerazione delle linee per arrivare ai 120 pezzi l'ora. "Preliminarmente dobbiamo chiarire i punti su cui l’azienda ha dato una disponibilità di principio, vale a dire il posizionamento di cadenziatori che rendano non alterabile il ciclo produttivo, e clausole che leghino l’incremento del gettito ai maggiori volumi -spiega il coordinatore-. Né dimenticherei che è necessario trovare un punto di equilibrio tra le esigenze di competitività dell’azienda e quelle non certo meno importanti della salvaguardia della salute dei lavoratori".

Sempre l’azienda puntualizza che i 120 pezzi l’ora sono previsti da subito solo sulla nuova linea, nelle altre solo a fronte di domanda crescente del mercato. "Noi abbiamo chiesto, ed è bene che l’azienda lo accetti -puntualizza Ficco-, che il nuovo ritmo di lavoro si applichi solo sulla terza linea, e questo presuppone che l’investimento venga fatto, e poi sulle due linee già operative solo se i volumi cresceranno. È una condizione, questa, che abbiamo posto per evitare che il numero dei pezzi/ora salga anche se i volumi non lo richiederebbero. In sostanza vogliamo legare il maggiore gettito ai volumi reali, non alle previsioni".

Le verifiche della commissione tecnica, prosegue il sindacalista, "non hanno dato le risposte e hanno rilevato una situazione problematica nell’organizzazione del lavoro. Oggi i cadenziatori non ci sono e questo fa sì che i ritmi siano più veloci di quelli previsti tanto da abbassare l’indice Ocra sul rischio muscolo-scheletrico degli arti superiori". L’azienda, però, dice che le pause non sono state messe in discussione. "Tanto meglio -risponde Ficco-, vuol dire che avremo un problema in meno da affrontare".

"A prescindere dal fatto se riusciremo a o meno raggiungere un accordo, e io spero di sì -conclude il rappresentante sindacale-, Electrolux deve sapere che non può rinviare ancora a lungo un confronto sul futuro generale del gruppo, sugli assetti societari e sulle conseguenti strategie anche nel nostro Paese".

fc - 31932

EFA News - European Food Agency
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