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Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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Electrolux, sale la tensione nello stabilimento di Pordenone

Intanto i rumors vedono Midea vicina all'acquisto

È stata un secco "no" la risposta di Fim Fiom e Uilm alla richiesta avanzata dalla direzione di Eelectrolux dello stabilimento di Porcia di prorogare l’utilizzo della cassa integrazione a riduzione d’orario anche nel mese di luglio. "Capiamo le difficoltà dell’azienda -spiega Roberto Zaami, segretario provinciale della Uilm- e anche la necessità di contenere i costi, ma per noi la cassa integrazione resta uno strumento prioritario per salvaguardare l’occupazione e i lavoratori. L’utilizzo dello strumento, così come fatto fino ad ora, fa sì che oggi, a metà anno, ci siano solo 12 settimane di cig autorizzabili. Prorogare le sei ore a luglio vuol dire scendere a 8 settimane residue, senza certezze che il mercato effettivamente si riprenda in autunno. Riteniamo preferibile fare ricorso alle chiusure collettive: allo stato non ci sono spazi per l’utilizzo della cig a ore".

"L’azienda -sottolinea Gianni Piccinin, segretario provinciale Fim Cisl- spiega che la flessione della domanda coinvolge non solo Porcia ma anche lo stabilimento gemello in Polonia, e non solo Electrolux ma tutti i produttori di elettrodomestici". 

Dopo l’intesa per il mega-investimento a Susegana ecco, dunque, aprirsi un altro fronte, ossia quello del confronto a Porcia sull’andamento dello stabilimento, con un trend nettamente al di sotto della norma che ha imposto il ricorso alla cassa per gestire la contrazione dei volumi. Volumi che, nel caso di Porcia sono lavatrici e lavasciuga avevano un obiettivo di oltre 780 mila pezzi entro dicembre 2023, scesi ai 680 mila stimati oggi, circa il 30% in meno.

Di positivo c’è la conferma che vanno avanti nelle intenzioni dell'azienda gli investimenti proprio su Porcia, sebbene ad un ritmo più lento rispetto a quello previsto, vanno avanti. "Tra il 2021 e il 2022 -ricorda Piccinin- Electrolux ha destinato a Porcia quasi 80 milioni di Euro per prodotto e processo. La quinta linea prevista dal piano vedrà l’avvio dei lavori nel 2024 per entrare a regime nel 2025". Confermato anche lo stanziamento per le rinnovabili (implementazione dell’impianto fotovoltaico). Tuttri segnali, dicono dal sindacato, che possono essere letti "come un segnale di fiducia, da parte del Gruppo, nella ripresa del mercato".

In agenda c’è un incontro direzione-Rsu per la prossima settimana nel quale saranno ufficializzate le giornate di chiusura collettiva: a seguire, verà ripreso il filo del ragionamento su come gestire produzione e volumi nel mese di luglio. Ad agosto quest’anno, per la prima volta dopo più di un decennio, lo stabilimento chiuderà per due settimane per le ferie collettive: riaprirà la quarta settimana del mese avendo davanti, si spera, un fine anno caratterizzato da una vivace domanda di lavatrici, ben oltre il trend stagionale. 

Intanto rumors insistenti parlano di confronto alle battute finali tra Electrolux e i cinesi di Midea, mentre analisti Usa ritengono l’ipotesi tramontata. Il tema è apparso sul tavolo delle contrattazioni tra azienda e sindacati lunedì scorso ma le voci continuano a imperversare. Anche perché qualche testata giornalistica ha ipotizzato la fine della trattativa nel volgere di pochi giorni. Alla notizia non sono ancora seguiti riscontri: intanto sui media Usa gli analisi ritengono che il confronto con i cinesi si sia fermato e giudicano più probabile che Electrolux continui a “ballare da sola”.

Tutto, però, sembra solo ruotare intorno all'offerta di Midea, non giudicata "congrua" da Investor AB, la holding svedese controllata dalla famiglia Wallenberg e principale azionista della società svedese, socio storico di Electrolux al 18%, ma con il 30% di diritti di voto. La holding pare abbia chiesto un deciso rialzo del prezzo d’acquisto, nonostante la durissima opposizione del governo americano. L’offerta di Midea, di 3,6 miliardi di Euro era stata avanzata due mesi fa: una buona offerta rispetto a un valore di borsa di 2,7 miliardi ma largamente inferiore a 4 miliardi dell’attuale capitalizzazione.

Le garanzie chieste dalla famiglia svedese ai cinesi su una possibile conclusione positiva della cessione anche a fronte di una opposizione del Governo Usa all’operazione, però, non sarebbero arrivate. Rumors parlavano anche di un possibile interesse di Samsung nei confronti di Electrolux, ma dal colosso sudcoreano (diversamente da quel che è accaduto con Midea) non è arrivata alcuna conferma. Tanto che la presenza di Samsung, secondo alcuni analisti, potrebbe essere solo una "comparsata" per alzare il prezzo. 

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EFA News - European Food Agency
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