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CLARA MOSCHINI

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Riparte il progetto del Museo del vino a Verona

La Regione Veneto stanzia € 1 mln, ma un fondo privato vuole riqualificare l'area Fedrigoni


Riparte il progetto del Museo internazionale del vino di Verona. La Regione Veneto infatti ha deciso di investire un milione di Euro pur di arrivare alla conclusione di questa "avventura" del MuVin il cui ultimo atto risale a un anno fa con la costituzione della Fondazione Museo del vino da parte di 14 soci fondatori rappresentativi del territorio: da Confagricoltura a CIA, da ConfCommercio a Confesercenti, da API all’Unione Vini Veneti.

"Un'apposita legge regionale stanzia 350 mila Euro annui per tre anni, al fine di dare il via alla promozione e ai primi passi per la realizzazione nel triennio del MuVin -spiega il consigliere regionale e ideatore del Museo del vino Enrico Corsi-. Si tratta di un atto politico assunto all’unanimità importante, di cui ringrazio l’assessore al bilancio Francesco Calzavara. Mi aspetto seguano altrettanti segnali operativi da parte di Governo e Comune di Verona".

Si riparte dunque con prospettive più ambiziose, anche perché all’iniziale programma di insediamento nelle ex Gallerie Mercatali, di fronte alla Fiera di Verona, se ne affianca uno nuovo e fortemente ambizioso proposto al Museo stesso e al Comune di Verona da parte di un fondo di investimento romano: la novità prevede di collocare il MuVin all’interno di un mega progetto di riqualificazione nell’area semicentrale delle ex cartiere Fedrigoni, l'azienda nota per le sue etichette premium, in una grande area da ben 114 mila metri quadrati. Il progetto prevede di insediare ben tre musei, tra l’altro al posto di un centro commerciale da 40 mila metri quadrati a suo tempo già autorizzato.

La parola intanto passa alla politica, cioè al ministro del Turismo Daniela Santanché e a quello dell'Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. Non ultima, certo, bisognerà sentire la voce dei finanziatori, visto che parliamo di un investimento totale che si avvicina ai 50 milioni di Euro. Il Museo del vino che ha ambizioni internazionali: andrebbe a fare concorrenza italiana ai già esistenti musei analoghi di Bordeaux in Francia e a Porto in Portogallo. L'appeal è di quelli importanti, vista la capacità che avrebbe di attirare migliaia di visitatori consolidando il primato enogastronomico di Verona e offrendo una sponda permanente pure al Vinitaly.

"Non c’è neanche un giorno da perdere -aggiunge Corsi- per dare a Verona una nuova occasione di sviluppo, di creazione di posti di lavoro e di indotto, con nuovo turismo in città: basti pensare che Bordeaux ha 450 mila visitatori annui e 12 milioni di Euro di fatturato". 

Oltre al MuVin, per dare nuovo volto a una zona abbandonata e a due passi dal centro, nell'area potrebbero sorgere anche il Museo dell’auto Nicolis, ora a Villafranca (Verona) e un nuovo Museo Scaligero, oltre a un hotel, uno studentato, un parco urbano con anfiteatro all’aperto e anche una passerella aerea di collegamento con la futura nuova stazione dell’alta velocità.



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