Non riceve alcun finanziamento pubblico
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CLARA MOSCHINI

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Carne di laboratorio. Persino la Bbc lo ammette: "Forse non ha futuro..."

Costi elevati e sostenibilità dubbia: i produttori costretti a chiedere finanziamenti pubblici

Se ne parla da almeno una decina d'anni ma, al momento, Singapore rimane l'unico Paese al mondo che consente la vendita di carne coltivata in laboratorio. Al tempo stesso Eat Just è l'unica azienda cui è stata consentita la produzione per la vendita al pubblico (ovviamente nella sola Singapore), a partire dal dicembre 2020.

"La carne coltivata è vera carne, ma non devi macellare un animale. Questo modo di mangiare ha senso per il futuro". Ad dichiararlo alla Bbc è Josh Tetrick, amministratore delegato di Eat Just. Dichiarazioni ovvie di chi porta l'acqua al proprio mulino.

A Singapore non mancano i turisti che vengono a provare la carne sintetica da Huber's Butchery and Bistro, l'unico ristorante al mondo che la serve. C'è anche qualche italiano e non manca chi si entusiasma per il presunto basso impatto ambientale di questo cibo. L'unica vera preoccupazione per costoro è l'elevato prezzo del prodotto. 

Il servizio della Bbc accenna a un piatto di pasta al pollo costato 13,70 dollari (11 sterline - 12 euro): nulla di proibitivo, di per sé, ma va tenuto conto del vertiginoso sconto ottenuto rispetto al costo attuale di produzione di cibi proteici sintetici. 

"Eat Just non dirà esattamente quanto spende per produrre il suo pollo coltivato, ma al momento la capacità produttiva dell'azienda è di soli 2 kg (4,4 libbre) o 3 kg a settimana a Singapore", afferma il servizio della Bbc. Il confronto con i 4000-5000 kg di pollo naturale prodotti in media a settimana è semplicemente impietoso. 

Dal canto suo Eat Just dichiara di aver già ottenuto una riduzione dei costi del 90% dal 2018. "La narrativa presentata da queste aziende è molto forte", afferma Ricardo San Martin, condirettore del Meat Lab presso l'Università della California, Berkeley (Alt).
"Ma quella narrativa deve essere contrastata con la scienza", spiega lo studioso alla Bbc. "Puoi farlo, su larga scala, a un costo ragionevole? No. Puoi parlare di salvare il mondo con questo? Di nuovo, no. Queste aziende devono essere oneste: è un pio desiderio".

Per quanto un aumento della produzione sia a portata di mano, il servizio della Bbc ricorda anche l'"incertezza sulle credenziali ecologiche del settore, che sono state messe in dubbio dagli scienziati" (si legga a riguardo EFA News del 12 maggio 2023).

"Tuttavia, se la carne coltivata deve diventare qualcosa di più di un'alternativa di nicchia per i benestanti del mondo sviluppato, allora affidarsi agli investimenti delle imprese private potrebbe non essere sufficiente". Ad ammetterlo è lo stesso Tetrick, secondo il quale i governi dovranno investire "ingenti somme di denaro pubblico" nella carne coltivata perché possa competere con la carne naturale. Qualcosa di molto simile agli attuali investimenti pubblici per la transizione ecologica in tutte le sue forme.

Secondo San Martin, sia i finanziamenti privati che quelli pubblici per le aziende di carne coltivata si esauriranno se non si "guardano allo specchio", presentando previsioni realistiche agli investitori. "A meno che non ci sia un chiaro percorso verso il successo in futuro, investitori e governi non vorranno spendere soldi per qualcosa che non è scientificamente provato".

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EFA News - European Food Agency
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