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Coldiretti: "Acquistare frutta e verdura per aiutare imprese colpite da maltempo"

Secondo le stime di Cso Italy, il consumo sarebbe crollato dell'8% per via dell'inflazione

Gli italiani hanno speso oltre 3 miliardi in più per mangiare ma a causa del caro prezzi hanno dovuto tagliare le quantità acquistate nei primi cinque mesi del 2023. E’ quanto stima la Coldiretti sull’andamento dell’inflazione a maggio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo Istat (leggi notizia EFA News) che evidenzia un aumento dell’11,4 % dei prezzi dei prodotti alimentari, superiore al dato medio dell’inflazione che è scesa al 7,6%.

Se gli alimentari lavorati rallentano la loro crescita (da +14% a +13,2%) quelli non lavorati – sottolinea la Coldiretti - accelerano (da +8,4% a +8,8%) in particolare ad incidere è la ripresa di accelerazione dei prezzi dei vegetali freschi o refrigerati (da +7,6% a +13,8%). Con l’inflazione alimentare più alta da quasi 40 anni i consumi domestici di ortofrutta fresca delle famiglie sono diminuiti dell’8% secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso Italy relativi ai primi tre mesi del 2023.

"Le famiglie – sottolinea la Coldiretti – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti".

Coldiretti rilancia quindi l'allarme sugli oltre 3,1 milioni di poveri che hanno dovuto ricorrere alle mense o ai pacchi alimentari (leggi notizia EFA News) e auspica "un invito ad acquistare frutta e verdura italiane duramente colpite dal maltempo per garantire ai consumatori prodotti di qualità e sostenere l’occupazione e le imprese agricole nazionali e maggiori controlli sul rispetto dell’obbligo di etichettatura di origine, per evitare che vengano spacciati per nazionali prodotti di importazione”.

Al contempo, Coldiretti ha commentato l'aumento dell'export alimentare, anch'esso riportato dall'Istat (leggi notizia EFA News). Un successo che, secondo la Coldiretti, "è sotto attacco dal terrorismo salutistico su vino e salumi, delle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, delle nuove norme sugli imballaggi e all’estremismo green con le fattorie equiparate alle grandi industrie inquinanti, fino al divieto della pesca a strascico fino al possibile l’arrivo dei prodotti artificiali".
 
“Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore e per questo serve cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale ed agire sui ritardi strutturali dell’Italia sbloccando tutte le infrastrutture per migliorare i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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EFA News - European Food Agency
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