Volano stracci tra Renzo Rosso e Masi Agricola
Mr. Diesel (socio) cita in giudizio il gruppo di Sandro Boscaini: chiede di annullare il bilancio
Non accenna a placarsi la guerra dell'Amarone tra la Red Circle di Renzo Rosso e Masi Agricola del patron Sandro Boscaini. Anzi, ormai volano gli stracci, se così si può dire, tra i due imprenditori, visto che Mr. Diesel ha citato in giudizio il gruppo Masi quotato a Piazza Affari dopo che lo scorso marzo aveva rassegnato le dimissioni in polemica con il cda presieduto da Boscaini (vedi EFA News).
Masi ha comunicato al mercato di aver ricevuto da Red Circle Investments, la holding dell’imprenditore veneto che ha in portafoglio il 10% della società, la notifica di un atto di citazione "con cui si chiede al Tribunale di Venezia di accertare e dichiarare la nullità o comunque l’invalidità della delibera assunta dall’assemblea ordinaria dei soci di Masi Agricola S.p.a. in data 21 aprile 2023 di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022". La richiesta riguarda anche "accertare e dichiarare che il bilancio consolidato di Masi Agricola S.p.A. al 31 dicembre 2022 non è conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione".
"Si rileva -aggiunge Masi nel comunicato ufficiale- che l’infondata azione legale si inserisce in una serie di spiacevoli comportamenti, oltretutto lesivi del prestigio di Masi Agricola S.p.a., avviati da tempo da un gruppo operante, per di più, nel settore vitivinicolo. A tal riguardo -prosegue il comunicato- si segnala che Masi ha in corso doverosi accertamenti sugli amministratori espressione di Red Circle Investments S.r.l., con particolare riferimento alle cariche dai medesimi ricoperte in società concorrenti, all’esito dei quali sarà data informativa al mercato".
Masi chiude il comunicato confermando che "intende proteggere, nelle sedi opportune, la propria reputazione, nella piena consapevolezza di aver operato nell’assoluto rispetto dei principi di corretta amministrazione e dei valori etici ai quali da oltre 250 anni è improntata la gestione delle attività d’impresa che oggi si esprimono in Masi Agricola S.p.a. La prima udienza, salvo rinvii, è fissata per l’11 dicembre 2023".
La questione tra Rosso e Masi si trascina da tempo. Già dopo l’assemblea di aprile con l'approvazione del bilancio (vedi EFA News) il fondatore di Diesel aveva fatto le pulci ai documenti contabili del gruppo di Verona. Rosso ha contestato una serie di dati, dal ricorso all’indebitamento "costantemente superiore al fabbisogno" alla gestione degli investimenti finanziari e dei rapporti con alcune controllate e partecipate, dalle coperture del rischio cambio ai compensi a componenti del consiglio di amministrazione.
Inoltre, dopo aver rinnovato le critiche alla governance di Masi che lo avevano portato a dimettersi dal board, Rosso aveva anche contestato le spiegazioni di Boscaini sul calo dell'utile netto, imputandolo ai "rincari" nella voce costi.
Il gruppo dell’Amarone, è passato al contrattacco tirando in ballo un presunto conflitto di interesse di Rosso, che punta sul vino anche come proprietario di cantine: a febbraio il presidente di Otb ha creato, infatti, la holding Brave Wine per gestire i propri investimenti nel settore vinicolo di alta gamma. Qui ha fatto confluire, oltre alla tenuta di Marostica Diesel Farm, le partecipazioni di controllo acquisite nelle cantine Josetta Saffirio, in Piemonte (vedi EFA News), e quelle di minoranza nella siciliana Benanti (vedi EFA News).
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