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Electrolux, la cinese Midea riununcia

I 3,9 miliardi di dollari offerti sono giudicati "non adeguati" dalla proprietà svedese

Dopo un tira e molla che dura da mesi, i cinesi di Midea gettano la spugna e abbandonano l’idea di acquisire Electrolux. Almeno per ora. A darne notizia è Bloomberg citando fonti vicine alle imprerse in gara. Dal quartier generale di Electrolux nessuna conferma né smentita: solo il consueto no comment, ribadito più volte in questi mesi, da quando i rumors sull’offerta “amichevole” di Midea avevano iniziato a circolare.

La motivazione della marcia indietro di Midea sembra essere, in primis, il valore dell’offerta: le indiscrezioni parlano di circa 3,9 miliardi di dollari, cifra però ritenuta "non adeguata" da Investor AB, la holding svedese controllata dalla famiglia Wallemberg, storico e primo azionista di Electrolux con il 18% del capitale e il 30% dei diritti di voto. 

Sempre i Wallemberg, inoltre, avrebbero chiesto a Midea garanzie sulla conclusione positiva dell’operazione anche a fronte di una opposizione del Governo degli Stati Uniti, da sempre contrario a questa acsuisizone da parte dei cinesi (vedi EFA News). Proprio questa richiesta da parte dei proprietari di Electrolux pare abbia ostacolato ancora di più le trattative. 

Da fonti vicine alla multinazionale svedese sembra, infine, che la stessa Electrolux, che non aveva sollecitato alcuna proposta, non fosse disponibile a cercare un accordo a tutti i costi. A questo si sono sommate le levate di scudi in Europa rispetto ad acquisizioni da parte di compagnie cinesi, non ultimo l’impegno del Governo italiano che, proprio pochi giorni fa, attraverso il ministro Luca Ciriani, aveva confermato l’intenzione di fare ricorso alla Golden Power nel caso in cui Midea avesse acquistato Electrolux (vedi EFA News). Tutti questi fattori messi insieme pare abbiano spinto Midea a rinunciare al progetto.

"Mi riservo di esprimere un parere su un eventuale ritiro di Midea se e quando la notizia sarà confermata -sottolinea proprio lo stesso Ciriani-. In ogni caso la mia posizione, e quella del Governo, non cambia ed è quella che ho illustrato nell’incontro con i sindacati: la nostra attenzione sul futuro dei lavoratori e su quello dell'azienda è e continuerà ad essere massima". 

"Il possibile ricorso alla Golden Power comunicato dal ministro Ciriani ha avuto l’immediato effetto di salvaguardia di una realtà così importante per il territorio pordenonese oltre che nazionale: il Governo continuerà a difendere le imprese -aggiunge Emanuele Loperfido, parlamentare in quota a Fratelli d'Italia.

Commenta la notizia anche il sindacato. "Smentita l’eventualità di una vendita ai cinesi dobbiamo capire innanzitutto se sussistono ipotesi di acquisizione da parte di altri soggetti -spiega il coordinatore Uilm per Electrolux, Gianluca Ficco-. Poi, nel caso in cui alla fine non avvenga alcuna vendita, dobbiamo vedere quale possa essere un'efficace strategia di rilancio del gruppo in Italia e in Europa. Resta dunque ferma l’esigenza di apertura di un tavolo di settore che individui gli strumenti necessari a restituire competitività alla produzione degli elettrodomestici nel nostro Paese. Speriamo di poter aprire un confronto proficuo col Governo e le imprese mettendo al centro l’interesse nazionale".

"Prendiamo atto dalla stampa che l'azienda ha sempre negato l'ipotesi di cessione -dice Massimiliano Nobis, coordinatore nazionale Fim-. Importante che ci siano stati investimenti sui processi a Solaro, a Susegana e anche a Porcia per quasi 300 milioni di Euro, che garantiscono il consolidamento produttivo per i prossimi anni a prescindere da chi detiene la maggioranza azionaria". 

"Il governo -prosegue Nobis- in più tavoli ha annunciato di voler presidiare e tutelare il settore del bianco italiano, adottando se necessario la Golden Power. Accanto a questo serve comunque un sostegno al comparto finanziando il reshoring della produzione della componentistica. Quello che oggi maggiormente preoccupa è il calo di consumi degli elettrodomestici: un -20% nel primo quadrimestre 2023 e le conseguenti ore di cassa integrazione". 

Infine Alberto Laghi, coordinatore nazionale Fiom, conserva sottolinea "il dubbio che Electrolux possa essere sul mercato. Restano quindi le domande su che cosa immagini il gruppo per il proprio futuro, e quindi per sedi produttive e occupati, e attendiamo risposte".

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EFA News - European Food Agency
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