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CLARA MOSCHINI

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Fondazione Cariplo: un bando per studiare i cambiamenti climatici

I vincitori indagheranno anche il fenomeno dell'immagazzinamento del carbonio nel suolo

La Fondazione Cariplo sta lanciando un bando, in uscita ai primi di luglio, su uso del suolo e cambiamento climatico. Tra gli aderenti al percorso, figura la Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano Duomo Ets, il cui direttore Cristina Lavecchia si sofferma sulla necessità di ricadute che le attività antropiche, dall'agricoltura, alla navigazione marittima, all'aeronautica fino alla medicina hanno sul clima.

"E' questo il focus del bando scientifico proposto dalla Fondazione Cariplo che va ad indagare l'interazione tra il tema climatico e l’uso del suolo con tutto quello che è connesso alle pratiche agricole e l'influenza che queste possono avere sul sistema climatico - spiega Lavecchia -. Il clima e il suolo sono delle componenti vitali poiché oltre a garantire la biodiversità assicurano servizi ecosistemici che ci permettono di vivere. Pensiamo alla produzione del cibo, alla purificazione dell’acqua ma anche ad un fenomeno importantissimo: l’assorbimento del carbonio nel suolo''.

"Negli ultimi cinquanta, sessant’anni l’agricoltura di tipo industriale ha reputato di poter superare tutte le problematiche – prosegue la direttrice dell’Osservatorio Meteorologico di Milano - connesse alle coltivazioni attraverso l’uso di fertilizzanti, ma l’uso intensivo di questi prodotti, unito alla pratica delle monoculture, ha impoverito larga parte del suolo compromettendo di fatto la sua capacità di stoccaggio del carbonio. In questo contesto, indicatori e metriche, che permettano di valutare l’interazione tra il sistema climatico e quello agricolo può favorire i processi di coltivazione che siano rispettosi dell’ambiente e possano restituire al suolo le proprie prerogative, indispensabili quanto quelle delle foreste''.

Il bando della Fondazione Cariplo, quindi, richiederà un approccio multidisciplinare da parte dei ricercatori vincitori, che potranno avvalersi anche della banca dati messa a disposizione dalla stessa Fondazione, che si affiancheranno a quelli della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, che fornirà dati di tipo agricolo e, di conseguenza, analisi di tipo fisico-biologico. ''L’idea è quindi – conclude Lavecchia - quella di offrire a questa enorme mole di dati una veste di tipo applicativo''.

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EFA News - European Food Agency
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