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Commercio estero extra Ue: più export (+1,2%), meno import (-4,6%)

E' boom delle vendite verso Paesi Opec (+28,8%), Cina (+14,8%) e Giappone (+14,7%) /Allegato

A maggio 2023 si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un aumento congiunturale per le esportazioni (+1,2%) e una diminuzione per le importazioni (-4,6%). A riferirlo è l'ultimo report dell'Istat.

L’incremento su base mensile dell’export è dovuto alle maggiori vendite di beni di consumo durevoli (+7,0%) e non durevoli (+3,4%) e beni intermedi (+3,3%); diminuiscono, invece, le esportazioni di energia (-9,2%) e beni strumentali (-1,8%). La flessione congiunturale dell’import è quasi totalmente spiegata dalla contrazione degli acquisti di energia (-17,7%).

Nel trimestre marzo-maggio 2023, rispetto al trimestre precedente, l’export si riduce del 4,2%; la flessione riguarda tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni strumentali (+3,6%), ed è più ampia per energia (-17,8%) e beni di consumo non durevoli (-9,0%). Nello stesso periodo, l’import diminuisce del 9,6%; anche in questo caso, la flessione è diffusa a tutti i raggruppamenti, a esclusione di beni strumentali (+2,3%), ed è più marcata per energia (-24,4%) e beni di consumo non durevoli (-5,1%).

A maggio 2023, l’export registra una crescita su base annua del 4,1% (da -4,9% di aprile), spiegata dalle maggiori vendite di beni strumentali (+16,0%) e beni di consumo non durevoli (+7,2%). L’import registra una flessione tendenziale del 13,8%, dovuta principalmente alla riduzione degli acquisti di energia (-42,7%).

A maggio 2023 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +4.473 milioni (-258 milioni a maggio 2022). Il deficit energetico (-4.828 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-8.289 milioni) e l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 8.031 milioni di maggio 2022 a 9.300 milioni di maggio 2023

A maggio 2023, si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27: i più ampi riguardano paesi Opec (+28,8%), Cina (+14,8%) e Giappone (+14,7%). Flettono, invece, le vendite verso gli Stati Uniti (-5,8%).

Le importazioni dalla Russia si riducono dell’86,5% su base annua. Ampie contrazioni – superiori alla media delle importazioni dai paesi extra Ue27 – si rilevano anche per gli acquisti da paesi Opec (-24,3%) e paesi Mercosur (-20,2%). Per contro, aumentano le importazioni da Svizzera (+28,7%), India (+13,2%), Stati Uniti (+7,7%) e Turchia (+4,6%).

Allegati
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