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CLARA MOSCHINI

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Ue, nuova proposta contro gli sprechi e i rifiuti alimentari

Presentato dalla Commissione Ue un pacchetto di misure per affrontare il problema

La Commissione europea ha delineato un pacchetto di misure per un uso sostenibile delle principali risorse naturali, volto a rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari e dell'agricoltura dell'Ue. In particolare, la Commissione ha presentato una nuova proposta per affrontare il problema dei rifiuti alimentari.

L'Ue propone che, entro il 2030, gli Stati membri riducano i rifiuti alimentari del 10% nella lavorazione e nella produzione e del 30% congiuntamente nella vendita al dettaglio e nel consumo. Nell'ambito della proposta, l'UE cercherà di raggiungere l'obiettivo 12.3 dell'Sdg, il Sustainable development goals (gli Obiettivi globali di sviluppo sostenibile), che prevede il "dimezzamento dei rifiuti alimentari pro capite a livello di vendita al dettaglio e di consumo entro il 2030 e la riduzione delle perdite di cibo lungo le catene di produzione e di approvvigionamento alimentare".

La nuova proposta descrive la lotta allo spreco alimentare come un triplice vantaggio: 

  1. fa risparmiare cibo per il consumo umano; 
  2. contribuisce alla sicurezza alimentare;
  3. riduce l'impatto ambientale della produzione e del consumo di cibo.

L'Ue ha dichiarato che entro la fine del 2027 verrà effettuata una revisione dei progressi compiuti dagli Stati membri nel raggiungimento degli obiettivi: la Commissione effettuerà poi un'altra revisione dei progressi compiuti, compresa la possibilità di adattare gli obiettivi se le prove indicano che l'Ue può "contribuire maggiormente all'ambizione globale di raggiungere l'obiettivo". Secondo il monitoraggio statistico della quantità di rifiuti alimentari nell'Ue, effettuato dall'ufficio statistico dell'Unione Europea Eurostat, ogni anno vengono generati quasi 59 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, che rappresentano una perdita stimata di 132 miliardi di Euro: circa il 10% di tutti gli alimenti forniti al dettaglio, ai ristoranti, alle famiglie e ai servizi di ristorazione, compresi scuole e ospedali, viene sprecato. Nonostante ciò, ogni giorno circa 32,6 milioni di persone non possono permettersi un pasto di qualità (che comprenda carne, pollo, pesce o un equivalente vegetariano).

"Gli obiettivi della Commissione in materia di rifiuti alimentari sono importanti, ma non devono compromettere gli sforzi degli Stati membri e degli attori lungo la catena del valore alimentare che hanno già intrapreso iniziative per la riduzione dei rifiuti alimentari utilizzando una base di riferimento del 2015, come previsto dagli SDGs delle Nazioni Unite", sottolinea il direttore generale di FoodDrinkEurope, Dirk Jacobs. "Sarà inoltre importante -aggiunge-, che la Commissione raccolga dagli Stati membri dati solidi e affidabili sui rifiuti alimentari, che siano rappresentativi e comparabili: questo vale sia per la base di riferimento del 2020 che per gli anni successivi. Ciò consentirà al nostro settore di raggiungere gli obiettivi in materia di rifiuti alimentari e di facilitare strategie efficaci di prevenzione dei rifiuti alimentari a livello nazionale".

"I piani per lo spreco alimentare definiti oggi dall'Unione Europea rappresentano un passo avanti estremamente positivo per affrontare una componente critica del cambiamento climatico generato dall'uomo -spiega Stephen Jamieson, responsabile globale delle soluzioni per l'economia circolare di Sap-. Lo spreco alimentare non solo mette sotto pressione risorse preziose, ma contribuisce anche al degrado ambientale e mette in luce le disuguaglianze sociali. Adottando un approccio di economia circolare, possiamo progettare fin dall'inizio sistemi alimentari che eliminino gli sprechi e siano di natura rigenerativa, garantendo la sicurezza alimentare a lungo termine".

"Progettando soluzioni che ottimizzino l'intero sistema alimentare, è possibile ridurre al minimo gli sprechi in ogni fase, dalla produzione e distribuzione al consumo e allo smaltimento -conclude-. Il cambiamento del sistema può essere efficace solo con i giusti incentivi, approcci di misurazione e standard per garantire una collaborazione efficace e un'innovazione che sostenga soluzioni guidate dalla natura, ed è per questo che la strategia di oggi è così benvenuta".

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EFA News - European Food Agency
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