La Commissione europea ha pubblicato la sua risposta alla richiesta del Consiglio di ulteriori dati sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che "conferma che gli obiettivi di riduzione dei pesticidi contenuti nella proposta di regolamento sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari non minacciano la sicurezza alimentare". Tale conclusione "non è modificata dagli effetti negativi a breve termine della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina. Al contrario - viene ribadito - il mancato raggiungimento dell'obiettivo di riduzione dei pesticidi avrà effetti a lungo termine e potenzialmente irreversibili sulla nostra sicurezza alimentare in futuro".

Dallo studio emerge inoltre che gli Stati membri hanno già compiuto progressi sostanziali verso il conseguimento degli obiettivi, come confermato in un aggiornamento annuale sugli obiettivi di riduzione dei pesticidi, anch'esso pubblicato oggi: nel 2021 i pesticidi chimici erano stati ridotti del 33% e quelli più pericolosi del 21% nell’Unione Europea. Sebbene l'Ue stia compiendo progressi nella giusta direzione al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione del 50% dell'uso e del rischio di pesticidi chimici e più pericolosi entro il 2030, "resta ancora molto da fare", afferma la Commissione.

Lo studio suggerisce possibili modi per ridurre ulteriormente gli oneri amministrativi per gli agricoltori e tenere conto dei recenti sviluppi in materia di alternative ai pesticidi chimici. Delinea inoltre possibili ulteriori azioni per accelerare l'introduzione di alternative sul mercato "mantenendo la generale tendenza positiva e la possibilità di continuare a ricorrere ai pesticidi chimici e più pericolosi solo in ultima istanza".

Applicando in modo coerente i principi della difesa integrata e ricevendo una consulenza indipendente sulla sua applicazione, come previsto nella proposta di regolamento sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, "gli agricoltori possono ridurre la dipendenza dai pesticidi chimici senza compromettere la redditività delle loro imprese", sostiene la Commissione Europea.