Inflazione. Federalimentare: “Valore listini vendita del prodotto a -7,4%”
In questa fase congiunturale, emergono anche indicatori disomogenei nella catena complessiva
“Fra gennaio e maggio 2023 i listini di vendita dei prodotti dell’industria alimentare sono scesi di 7,4 punti percentuali segno evidente che la spirale inflazionistica su energia e materie prime sta diminuendo progressivamente con evidenti benefici sulla produzione industriale”. Lo comunica in una nota Federalimentare commentando i dati Istat (leggi notizia EFA News).
“L’istituto statistico – prosegue la nota – sottolinea come i prezzi alla produzione dell’industria alimentare complessiva siano rallentati, dal +14,8% di gennaio, al +7,4% di maggio, con un taglio di 7,4 punti percentuali sui listini di vendita. Emerge altresì che in questa fase congiunturale, ci siano anche indicatori disomogenei nella catena complessiva.
Al consumo – continua la Federazione - i prezzi dell’alimentare lavorato sono scesi, dal +14,9% di gennaio al +11,9% di giugno, con un taglio di 3 punti. Ciò evidenzia come ci sia una differenza da parte della lunga filiera distributiva di adeguare i listini, dovuta in larga parte a quello che potremmo definire ‘effetto scorte’”.
“Infatti - conclude Federalimentare – se l’industria alimentare ha fatto la sua parte riducendo i listini, non bisogna dimenticare che a valle esiste una lunga filiera fatta di intermediari, magazzini, logistica che, proprio per il cosiddetto ‘effetto scorte’ sta rallentando il passaggio nell’offerta ai consumatori di prodotti a prezzi più bassi”.
EFA News - European Food Agency