Ddl cibo sintetico passa al Senato
Divieto di produzione e commercializzazione approvato con 93 sì, 28 no e 33 astenuti
Il disegno di legge che prescrive il divieto di produzione e commercializzazione di cibo e mangimi sintetici è passato al Senato. L'aula di Palazzo Madama ha dato disco verde al provvedimento con 93 sì, 28 no e 33 astenuti. La bozza passa ora all'esame della Camera dei Deputati. Nel ddl è contenuta anche una norma che proibisce la denominazione di "carne" per alimenti ottenuti da proteine vegetali.
La contrarietà degli italiani ai cibi sintetici è tuttavia ancor più maggioritaria nel popolo rispetto al Parlamento. Una rilevazione di Notosondaggi, menzionata da Coldiretti, infatti riporta un appoggio al ddl da parte del 74% degli italiani.
Si tratta, si legge in una nota, di "una risposta alla grande mobilitazione della Coldiretti che ha portato alla raccolta di oltre 2 milioni di firme a sostegno del provvedimento, con oltre 2mila comuni che hanno deliberato a favore spesso all’unanimità, tutte le Regioni di ogni colore politico ed esponenti di tutti gli schieramenti oltre a ministri e sottosegretari, parlamentari nazionali ed europei e sindaci".
"Il voto del Senato – riferisce la Coldiretti - riprende anche i dubbi espressi nel primo rapporto Fao – Oms sul “Cibo a base cellulare”, definizione considerata più chiara rispetto al termine “coltivato” (ad esempio “carne coltivata”), preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due autorità mondiali, che rilevano peraltro come la parola “sintetico” sia usato anche dal mondo accademico oltre che dai media. Dalle allergie ai tumori sono 53 i pericoli potenziali per la salute legati ai cibi prodotti in laboratorio individuati nel documento.
Pesano tuttavia le preoccupazioni anche sul piano ambientale. I risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi dell’Università della California a Davis (leggi notizia EFA News) – prosegue la Coldiretti – hanno evidenziato che il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale".
“L’Italia che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare ha la responsabilità di fare da apripista nelle politiche di tutela della salute e dell’ambiente” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, ribadendo il "principio di precauzione" che anima il disegno di legge. Pertanto, "la sfida che la Coldiretti lancia alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico”, conclude Prandini, lanciando una "sfida" alle "istituzioni europee" affinché "i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico”.
EFA News - European Food Agency