Ddl cibo sintetico: Unionfood contesta emendamento su prodotti a base vegetale
"Divieto di denominazione crea confusione tra i consumatori"
Le aziende del Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food esprimono "profonda delusione e preoccupazione" per l’approvazione in Senato dell’emendamento, inserito nel Ddl cosiddetto “sul cibo sintetico”, che vieta l’utilizzo per i prodotti a base vegetale di denominazioni che si ispirano a ricettazioni e preparazioni alimentari utilizzate anche per la carne o il pesce, e/o a terminologie della macelleria, salumeria e pescheria.
“I prodotti a base vegetale sono di casa sulle tavole di oltre 20 milioni di italiani che li consumano regolarmente e che da oltre 30 anni - sostiene l'associazione dei produttori industriali - sono abituati a chiamarli così. Si tratta di consumatori che li hanno provati, apprezzati e che hanno deciso di inserirli nella loro dieta. Lo hanno fatto per esigenze di salute, per questioni etiche, per aumentare il consumo di vegetali, e per diverse altre ragioni, ben consapevoli di cosa sono fatti".
Secondo le aziende, il provvedimento determina "un grave danno ai consumatori, che ora saranno sì confusi, e a un importante settore industriale, con le sue aziende e i suoi lavoratori".
“Questo divieto nelle denominazioni metterà a rischio un comparto in continua crescita (+10% nel 2021) e aziende (coi loro lavoratori) che operano in questo settore da decenni offrendo prodotti sani, naturali e sostenibili". L'imposizione di un divieto rischierebbe, invece, di produrre un "effetto opposto a quello desiderato, generando confusione e disorientamento per decine di milioni di Italiani, che consumano abitualmente questi prodotti nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata, oltre che attenta all’ambiente", conclude la nota del Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, che lancia un appello a lasciare al consumatore la "totale libertà" di scegliere cosa mangiare e in che modo.
EFA News - European Food Agency