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CLARA MOSCHINI

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In Italia aumentano le imprese, soprattutto alberghi e ristoranti

I dati del semestre evidenziano il segmento come secondo in classifica con +4.436 unità

Il sistema delle imprese italiane continua a mostrare resilienza, insieme a qualche slancio di dinamismo. In estrema sintesi è quanto emerge dall’analisi trimestrale Movimprese relativa al periodo aprile-giugno 2023, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. I dati del secondo trimestre 2023 evidenziano un saldo positivo tra aperture e chiusure diimprese, con un aumento complessivo di 28.286 nuove aziende nel periodo aprile-giugno. 

Se si eccettua l’industria estrattiva (settore numericamente limitato a sole 3.664 imprese), tutti i settori hanno messo a segno saldi positivi nel trimestre. Meglio degli altri, in termini assoluti, ha fatto quello delle costruzioni con 6.025 imprese in più. A ruota, altri due comparti sugli scudi da qualche tempo: quello degli alberghi e ristoranti (+4.436 unità) e quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche (3.753 imprese in più rispetto alla fine di marzo). Bene anche il commercio (+2.670) e i “servizi alle imprese” (come noleggio e agenzie di viaggio) con +2.507. 

In termini relativi, le performance migliori vengono dai settori legati ai servizi: +1,5% le attività professionali scientifiche e tecniche,+1,2% le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese e +1% per le attività sportive, d'intrattenimento e divertimento.

Il risultato, sebbene rappresenti un segnale incoraggiante, è uno tra i meno brillanti nell'arco degli ultimi dieci anni: uno dei principali elementi che ha influenzato il quadro demografico delle imprese nel secondo trimestre dell’anno è stato il basso numero di iscrizioni (79.277), il secondo peggior risultato del decennio, superato solo da quello “pandemico” del 2020. Allo stesso tempo, le cessazioni hanno sfiorato le 51 mila unità (50.991), valore che purrestando al di sotto della media del periodo pre-covid rappresenta il terzo aumento consecutivo nell’arcodell’ultimo triennio. 

Nonostante il Sud registri il saldo maggiore in termini assoluti (9.006 imprese in più), è proprio il Mezzogiorno che subisce la flessione più marcata in termini di tasso di crescita, passando da +0,55% di 12 mesi fa a +0,44% del trimestre da poco concluso. Il Nord-Ovest e il Centro sono le due aree geografiche che condividono ilprimato per l’incremento relativo più elevato (+0,5%). In tutte le regioni, il trimestre si è chiuso comunque con il segno positivo: dalla Lombardia (5.663 imprese in più all’appello), al Molise (+87). 

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EFA News - European Food Agency
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