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Commercio al dettaglio /2. Federdistribuzione: "Industriali abbassino listini di vendita"

Coldiretti sottolinea il boom del low cost e i tagli alle spese delle famiglie costrette a rinunciare alla qualità

I dati diffusi da Istat relativi alle vendite al dettaglio del mese di giugno evidenziano un incremento tendenziale a valore del +3,6%, al quale corrisponde un calo a volume del -3,5% (leggi notizia EFA News). “Nonostante la crescita dei prezzi stia rallentando, i consumi continuano a rimanere in terreno negativo per quanto riguarda i volumi di vendita, a causa degli effetti inflattivi e dell’incertezza che hanno caratterizzato i mesi scorsi”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione.
 
“L’andamento negativo dei consumi, soprattutto nel comparto alimentare, continua a destare preoccupazione, facendo registrare un significativo calo dei volumi di vendita", aggiunge Buttarelli, che ricorda la collaborazione di Federdistribuzione con il governo sul progetto di un "trimestre anti-inflazione" e rilancia il suo appello: "Da mesi chiediamo all’industria di mostrare senso di responsabilità verso le famiglie, abbassando, laddove possibile, i propri listini di vendita. Ancora una volta l’industria di trasformazione, sollevando argomentazioni pretestuose e strumentali, si dichiara indisponibile a sottoscrivere l’accordo. La distribuzione moderna, invece, conferma la volontà di continuare nella collaborazione con il Governo, per ricercare comunque possibili forme che consentano di contrastare l’inflazione, a tutela di famiglie e consumi”.

Secondo Coldiretti, invece, "la situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,4% nel quadrimestre nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount – sottolinea Coldiretti in una nota – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Le famiglie tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti".
 
"La situazione di difficoltà si estende – continua la Coldiretti – alle imprese agricole colpite dal maltempo che ha decimato i raccolti e dai bassi prezzi che non molti casi non coprono neanche i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori. Ma a pesare sono anche i costi della logistica, spinti dal caro benzina, che nel caso della frutta e della verdura arrivano ad incidere attorno ad 1/3 del totale", conclude Coldiretti, che rilancia la proposta per "accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni".

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EFA News - European Food Agency
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