Sull'agricoltura sostenibile, arriva un importante accordo tra due atenei divisi dall'Atlantico e dall'Equatore. L'Università "Alma Mater" di Bologna e la colombiana Uniminuto di Bogotà hanno avviato una partnership, che faciliterà la sinergia e lo scambio di docenti. L'accordo è circoscritto al Programma di sviluppo rurale con approccio territoriale (Dret II), cofinanziato da Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Unione europea e Fao. Il progetto ha permesso l'avvio di un'alleanza che promuoverà la cooperazione accademica sui temi dell'agricoltura biologica, dell'agroecologia e delle certificazioni. Inoltre, promuoverà la cooperazione nel campo della ricerca, dell'insegnamento, dello scambio di conoscenze scientifiche, dell'organizzazione di seminari, simposi, dibattiti e progetti di comune interesse. Nello specifico, la cooperazione avverrà tra il Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna e la Facoltà di Ingegneria dell'Uniminuto.

Il direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) Mario Beccia ha affermato che "uno dei principali mandati della cooperazione italiana è quello di coinvolgere l'Accademia in progetti di cooperazione con diversi attori che contribuiscono a promuovere una società più inclusiva".

Da parte sua, il rettore generale di Uniminuto Harold Castilla Devoz afferma che "con la nostra vasta conoscenza dell'agricoltura familiare, dei mercati solidali, delle biofabbriche e dello sviluppo di sistemi agroalimentari efficienti e inclusivi, possiamo unire conoscenze e pratiche per contribuire a risolvere le sfide che abbiamo nel Paese e nel mondo in termini di produzione sostenibile e sicurezza alimentare”.

Prima della firma dell'accordo si è svolto anche un ciclo di seminari accademici con la partecipazione straordinaria del professor Marco Dalla Rosa, preside di Scienze e Tecnologie Alimentari dell'Università di Bologna; Lorenzo Negri, dottore di ricerca. e PhD in Agronomia e Fisiologia delle Colture Erbacee presso l'Università di Bologna e Andrea Fantini, PhD. del Dipartimento di Economia e Marketing Alimentare dell'Università di Bologna.