Logistica. La supply chain italiana rischia il collasso
Per Federlogistica rischi derivanti dall'attuale negazione della "interoperabilità" dei sistemi informativi
![Interporto Padova](https://www.efanews.eu/resources/big/db94d83993f9f7dc7bd66ecbf6f30091.jpg.webp)
“Siamo tornati alla logica delle ferrovie di inizio secolo, con ogni Stato dotato di reti con binari a scartamento differente rispetto a quelli del Paese confinante. Solo che ora accade per i sistemi operativi che dovrebbero razionalizzare, rendere efficiente e regolare la logistica e quindi interisistemi di trasporto". La denuncia è di Federlogistica che, per voce del suo vicepresidente Davide Falteri, evidenzia i rischi derivanti da scelte che sono la negazione della cosiddetta "interoperabilità" dei sistemi informativi della supply chain.
“Per gli interstistemi di trasporto -aggiunge Falteri- non solo non esiste una cabina di regia europea ma anche i singoli Stati stanno disperdendo le risorse in mille rivoli, progettando spesso sotto guida pubblica sistemi che non dialogano fra loro e che quindi da un lato, rifiutano le regole del gioco che dovrebbero essere dettate dal mercato, e dall’altro, disperdono risorse”.
Una supply chain, sottolinea Federlogistica, nella quale "ognuno procede in maniera indipendente, i sistemi operativi anche più evoluti come iPCS (Port Community Systems) sono tutti incompleti e dove gli unici esempi di 'dialogo' fra sistemi informatici sono forniti in modo parziale da progetti Interreg a raggio di azione limitato”.
Secondo il portavoce di Federlogistica il fatto che nel 2024 i progetti relativi all’interoperabilità dei sistemi logistici e di trasporto dovrebbero essere finanziati nell’ambito del Pnrr, rischia “di trasformare un’opportunità in un fallimento destinato a ripercuotersi sull’efficienza del sistema dimobilità delle merci e quindi, di riflesso, anche del sistema produttivo del Paese che dipende da unalogistica efficiente”.
“L’esperienza di UIRNet è fallita, l’alternativa rappresentata dal trasferimento delle competenze per la digitalizzazione al ministero dei Trasporti ha bisogno di un'accelerata per dare risposte all'intero comparto -prosegue il vicepresidente di Federlogistica-. È fondamentale utilizzare in modo strategico al più presto i 250 milioni di Euro dsponibili dal Pnrr".
"Lo sviluppo delle infrastrutture portuali deciso e avviato quest’anno rischia di trasformarsi in un boomerang se i porti non disporranno di un codice unico di dialogo con i retroporti, con i centri produttivi, con i sistemi e gli operatori logistici -conclude Falteri-. Ogni container in più che dovrà essere assorbito dal sistema logistico Italia potrebbe solo incrementare la non governabilità del sistema trasporti e della logistica italiana”.
EFA News - European Food Agency