Riforma fiscale: agrari soddisfatti
Secondo Cia e Coldiretti, la legge delega riduce la burocrazia e valorizza l'innovazione
La riforma fiscale approvata venerdì scorso alla Camera con legge delega vede tra i commenti più favorevoli quelli delle associazioni di agrari. In primo luogo perché, come afferma una nota di Cia-Agricoltori Italiani, "riduce la pressione fiscale e burocratica sulle aziende agricole e valorizza il ruolo dell’agricoltura italiana nella salvaguardia dell’ambiente e il contrasto dei cambiamenti climatici".
“La celerità con cui il Parlamento ha approvato la delega fiscale dà merito all’importante lavoro svolto dal viceministro Maurizio Leo nell’aver guardato con attenzione a tutti gli elementi che compongono il nostro sistema fiscale”, ha commentato il presidente Cia Cristiano Fini.
“Ora ci aspettiamo altrettanta velocità da parte del Governo nell’emanazione dei decreti delegati’’, ha proseguito Fini, che ha espresso “apprezzamento per l’attenzione verso il settore agricolo, non soltanto nella sua dimensione produttiva, ma come soggetto che contribuisce alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e al contrasto dei cambiamenti climatici. Questo si riscontra nei principi di delega che estendono la fiscalità agricola alle attività di produzione di vegetali in ambienti protetti e alla produzione e cessione di crediti di carbonio. Vediamo, infine, riconosciuto il ruolo dei pensionati agricoli, che proseguendo l’attività agricola - anche di modeste dimensioni - contribuiscono fattivamente al presidio del territorio, alla sua manutenzione e valorizzazione. E’ dunque giusto - conclude il presidente di Cia - che venisse loro riconosciuto lo stesso trattamento fiscale previsto per gli agricoltori professionali”.
Da parte sua, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini rileva in particolare il fatto che la riforma fiscale "consente anche di definire modalità di tassazione che tengano conto dello sviluppo negli ultimi anni di tecniche di coltivazione innovative e a tutela dell’ambiente".
!In particolare - sottolinea la Coldiretti - per le attività agricole di coltivazione di cui all’articolo 2135, primo comma, del codice civile, la possibilità di introdurre nuove classi e qualità di coltura al fine di tenere conto dei più evoluti sistemi di coltivazione. Tale principio - precisa la nota - consentirà al legislatore di definire la tassazione delle attività agricole esercitate mediante modalità di coltivazione innovative quali ad esempio le vertical farm".
"Confermato in sede di approvazione anche il principio di delega che - conclude Coldiretti - consente al legislatore di ricondurre ai redditi ottenuti dalle attività agricole i redditi derivanti dalle attività di coltivazione e di allevamento che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici".
EFA News - European Food Agency