Fondazione Mach: gli esperimenti di miglioramento genetico
Nel corso dell'ultimo seminario, si focus sulle alternative ai fitofarmaci
Sul fronte fitosanitario ci sono valide alternative, così come sono a buon punto le tecniche di miglioramento genetico. Sono soltanto alcuni degli spunti emersi nel corso del seminario “Porte aperte al frutteto sperimentale”, svoltosi a Denno (Tn), dove i frutticoltori trentini sono stati aggiornati sui risultati delle sperimentazioni condotte dalla Fondazione Edmund Mach (Fem) durante l'annata 2023. L’incontro, che ha visto la partecipazione di 230 frutticoltori, è stato aperto dal direttore generale della Fem Mario Del Grosso Destreri, presente con il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico Maurizio Bottura.
In ossequio alla strategia europea per razionalizzare l’uso dei prodotti fitosanitari, la Fem sta da anni sperimentando impianti a punto fisso appositamente progettati (sistema S.O.PH.I.A. realizzato in collaborazione con Netafim). Tale soluzione si sta dimostrando una valida alternativa al classico atomizzatore, specie nella difesa tempestiva dalla ticchiolatura, ma anche nelle strategie standard che prevedono l’impiego di prodotti preventivi o curativi. I sistemi sovrachioma possono favorire una maggiore efficienza d’uso di determinati prodotti. Inoltre, il trattamento di appezzamenti in aree declivi può risultare più sicuro anche per la tutela dell’operatore che non sale sulla trattrice. Ed ancora, la modalità di trattamento, che non prevede l’ausilio dell’aria e l’operatività ridotta a pochi minuti della fase di distribuzione, può ridurre il rischio di fenomeni di deriva della miscela fitosanitaria.
Nel frutteto di Denno sono presenti selezioni ottenute dal programma di miglioramento genetico iniziato nel 1999. Le selezioni presentano diverse caratteristiche, come la resistenza alle principali malattie fungine del melo, costanza di produzione, portamento della pianta per eventuale coltivazione a parete tramite nuove tecniche, come il guyot. Tutte queste selezioni, non ancora registrate e quindi ancora in fase sperimentale, si potranno in prospettiva proporre come varietà innovative e idonee ai diversi ambienti di coltivazione. Durante l'incontro sono state illustrate le caratteristiche principali di una decina di possibili nuove varietà, riguardanti le resistenze e comportamento agronomico riscontrato nelle prime fasi di sperimentazione. Per abbreviare i tempi di selezione, anche presso Fem vengono adottate tecniche di laboratorio con l’impiego di marcatori molecolari. L’analisi in laboratorio di piccole porzioni di vegetale permette di identificare i semenzali con il gene d’interesse, fino dai primi stadi di germogliamento del seme.
EFA News - European Food Agency