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Prigozhin: da chef di Putin a suo nemico giurato

Ascesa e caduta del leader della Wagner, con un passato nella ristorazione e nel food

Tutto si può dire tranne che la sua vita non sia stata simile a un romanzo. Un'infanzia e una giovinezza difficili, nel pieno della Russia sovietica. Vita di strada e tanti espedienti nella San Pietroburgo (allora Leningrado) degli anni '80-'90, il giovane Yevgeny Prigozhin viene arrestato a 18 anni e, a 20, è condannato a 13 anni (ne sconterà 9) di reclusione per rapina, frode e sfruttamento della prostituzione. Prigozhin esce dal carcere alla soglia dei 30 anni e scopre un Paese ormai cambiato: il comunismo è ormai crollato e la stessa Unione Sovietica si dissolverà nel giro di un anno.

E' nella temperie del difficile passaggio dall'Urss di Mikhail Gorbaciov alla Russia di Boris Eltsin, che il giovane Prigozhin cerca un lavoro e un riscatto. Lo scenario socio-economico della Russia post-comunista è drammatico e scoraggiante ma l'ex galeotto non si rassegna: la ristorazione sarà la sua salvezza. Nei primi anni '90 Prigozhin apre un chioschetto di hot dog, il cui successo va oltre ogni più rosea aspettativa. "Guadagnavamo 1.000 dollari al mese, che in rubli erano una montagna; mia madre riusciva a malapena a contarli", raccontò lui stesso nel 2011. Inizia qui la parabola ascendente di un self-made man russo dell'era post-comunista. La fortuna di Prigozhin parte tutta da un cibo tipicamente americano (e capitalista), che lui stesso aveva iniziato a maneggiare forse più per necessità che per reale inclinazione alla cucina.

Prigozhin apre un primo ristorante, dal nome "La vecchia dogana" e, in seguito, anche Contrast, una catena di alimentari a San Pietroburgo. Poi, dal 1997, un secondo locale, stavolta di lusso, il "New Island" collocato su un battello sulla Neva e aperto in collaborazione con il nuovo socio Kirill Ziminov. Nei primi anni del XXI secolo, il nome del ristoratore sanpietroburghese è ormai rinomatissimo. I suoi locali sono meta di vip ed è proprio nel 2001, che Vladimir Putin, da poco diventato presidente russo, scopre il New Island e conosce personalmente il suo proprietario. Il passaparola è fulmineo e, a poco a poco, altri capi di stato, da Jacques Chirac a George W. Bush hanno modo di cenare al New Island. Nel 2002, l'allora presidente francese fu accolto con filetto di manzo al tartufo nero, caviale e pan di zenzero.

Il passaggio successivo, all'inizio dello scorso decennio, è l'apertura di servizi di catering per l'esercito russo (giro d'affari da 9 miliardi di rubli) e di mense (10,5 miliardi di rubli, ovvero 220 milioni di euro) presso istituzioni politiche a vari livelli. Yevgeny Prigozhin è ormai un uomo d'apparato e il suo successo inizia a procurargli nemici e qualche accusa di corruzione. Il dissidente russo Aleksej Naval'nyj asserisce che una delle società controllate Prigozhin da avrebbe fornito del cibo avariato ad alcune mense scolastiche provocando un'epidemia di dissenteria tra gli studenti.

Il resto è storia. Come spesso accaduto in passato, c'è un legame sottile tra cibo e potere, una strana forma di seduzione, passioni e anche vendette, servite più o meno a freddo. Putin (una fama da avvelenatore di avversari...) ha scelto Yevgeny Prigozhin come suo chef di riferimento, facendone poi un solido collaboratore militare, con il coinvolgimento della Wagner in Siria e in Africa, prima ancora che in Ucraina.

Con l'abbattimento dell'aereo con a bordo dieci uomini del più noto battaglione di mercenari russi, compreso il loro leader, si conclude un'esistenza non banale, al di là del bene e del male, piena di colpi di scena e zone d'ombra. Una cosa è certa: senza la ristorazione e la cucina, Yevgeny Prigozhin non si sarebbe ritagliato il ruolo che ha ricoperto in questi due anni. E non sarebbe passato alla storia.

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EFA News - European Food Agency
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