Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Stati Uniti, crisi carte di credito per i grandi magazzini

I ritardi nei rimborsi si trasformano in un rischio per i ricavi: il colosso Macy's ha perso 84 mln $ nel secondo trimestre

Alcuni tra i principali grandi magazzini statunitensi, come Macy's e Nordstrom, segnalano ritardi nei rimborsi delle carte di credito dei negozi. Si tratta, dicono, di un altro rischio per i ricavi, in un momento in cui i consumatori rinunciano a spese discrezionali in vista della cruciale stagione dello shopping natalizio.

I manager di Macy's hanno reso noto che l'aumento delle morosità ha ridotto i ricavi delle carte di credito a 120 milioni di dollari nel secondo trimestre, con un calo di 84 milioni di dollari rispetto al trimestre precedente. Mentre i ricavi delle carte di credito di Nordstrom sono aumentati del 10% nel primo semestre di quest'anno, i dirigenti dell'azienda hanno dichiarato che le morosità sono ora al di sopra dei livelli pre-pandemici e potrebbero "comportare maggiori perdite di credito nel secondo semestre e nel 2024".

Un altro gigante del retail, ossia Kohl's ha dichiarato che le "altre entrate", che rappresentano principalmente l'attività di credito, sono diminuite del 3% nel secondo trimestre, in netto calo rispetto all'11% del primo trimestre: l'azienda ha anche annunciato una nuova carta di credito in co-branding con Capital One, nel tentativo di attirare più clienti nel segmento del credito.

I grandi magazzini statunitensi offrono da tempo carte di credito che, spesso, consentono di ottenere risparmi o punti sugli acquisti: uno strumento, di fatto, per catturare le vendite e aumentare i ricavi. Tuttavia, queste carte sono in genere più rischiose rispeto alle carte di credito tradizionali, con tassi d'interesse più elevati e limiti di credito più bassi.

La carta di credito di Macy's, ad esempio, ha un tasso annuo del 31,99% mentre la media nazionale è del 22,39%. Secondo gli esperti, questi tassi di interesse elevati, uniti a soglie di punteggio di credito meno rigide, rendono più probabile che i consumatori a più alto rischio sottoscrivano le carte dei negozi.

Mentre la spesa dei consumatori rimane "relativamente resistente", secondo i dati delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, gli investitori e gli esperti affermano che l'aumento delle morosità potrebbe segnalare una crescente pressione su alcuni consumatori. Secondo i dati della Federal Reserve Bank di St. Louis, tra il secondo trimestre del 2022 e quello del 2023 la percentuale dei morosi è aumentata del 23,1%, raggiungendo il 38,2%, con una variazione maggiore tra i consumatori tra i 40 e i 50 anni.

"Il calo dei tassi di pagamento potrebbe essere un segnale precoce dell'indebolimento dei consumi", sottolinea Juan M. Sánchez, economista e vicepresidente della Fed. Le inadempienze nei pagamenti del credito significano, per i grandi magazzini, un aumento dei crediti inesigibili e delle cancellazioni per l'anno in corso, dato che la spesa rimane sotto pressione negli Stati Uniti.

fc - 33903

EFA News - European Food Agency
Simili
◄ Torna alla pagina precedente