Le esportazioni agricole ucraine sono aumentate del 16% in agosto rispetto a luglio, raggiungendo 4,3 milioni di tonnellate, nonostante le difficoltà logistiche e gli attacchi russi alle principali rotte di esportazione dell'Ucraina. Lo ha reso noto l'associazione imprenditoriale agricola Ucab, Ukrainian agribusiness club” che rappresenta ghli interessi delle magiori società del Paese del settore agrifood raggruppando oltre 130 aziende del settore. 

L'associazione ha dichiarato che il volume di agosto comprende 2,3 milioni di tonnellate di cereali, 755.400 tonnellate di semi oleosi, 548.900 tonnellate di oli vegetali e 367.300 tonnellate di farine varie. Il volume è stato dominato dal grano e dall'olio di girasole.

La settimana scorsa il ministero dell'Agricoltura ha dichiarato che al 1° settembre scorso, le esportazioni di cereali dell'Ucraina nella stagione 2023/24 luglio-giugno sono salite a 4,5 milioni di tonnellate da 3,9 milioni al 31 agosto 2022. "I porti fluviali del Danubio sono rimasti la via di esportazione più efficiente: ad agosto hanno trafficato il 64% dell'export", sottolnea l'associazione.

I dati Ucab si inseriscono in quella che orma viene chiamata la guerra del grano in atto tra Russia e Ucraina. Il 17 luglio Mosca ha abbandonato l'accordo di esportazione di cereali del Mar Nero mediato dalle Nazioni Unite, affermando che le sue richieste di alleggerimento delle sanzioni sulle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti non erano state soddisfatte. Mosca si è anche lamentata del fatto che non abbastanza grano ha raggiunto i Paesi poveri.

Da allora, la Russia ha ripetutamente attaccato i porti ucraini del Mar Nero e, adesso, attacca anche i porti fluviali sul Danubio, nel tentativo, secondo le autorità ucraine, di eliminare l'Ucraina dal mercato mondiale del grano.